Comunali di Roma, endorsement e scelte social di Enrico Stefàno

L’ex consigliere grillino sceglie un social piuttosto che un altro nella decisione di sostenere Roberto Gualtieri del Partito Democratico

Qualche giorno fa a sorpresa – ma non troppo, per chi lo segue da mesi – Enrico Stefàno ha dichiarato che sosterrà Roberto Gualtieri alle prossime elezioni comunali di Roma. Una notizia dall’alto valore simbolico da parte di un grillino storico della Capitale, già consigliere all’epoca di Marino, quando il candidato sindaco del Movimento Cinque Stelle era Marcello De Vito, ora passato in Forza Italia (strana la sorte e i destini opposti che sono toccati ai pentastellati della prima ora) . Ma una notizia tuttavia prevedibile, visto che Stefàno, da mesi, attacca pesantemente Virginia Raggi e la sua squadra – in primis, l’assessore ai Trasporti Pietro Calabrese e il consigliere comunale Paolo Ferrara. Il verbo chiave della dichiarazione di Stefàno è “sostenere” Gualtieri, non candidarsi con il Partito Democratico, un niet già ribadito durante un post su Facebook risalente all’8 agosto 2021, in cui dichiarava che “non mi candiderò, né con Calenda né con Gualtieri” in risposta ad alcuni utenti che subodoravano un voltafaccia del presidente della commissione capitolina dedicata alla mobilità.

Tuttavia è interessante indagare sui modi con cui l’ex grillino abbia voluto comunicare la propria scelta, una decisione mediatica che potrebbe nascondere l’imbarazzo di appoggiare un partito che solo qualche anno fa era visto come fumo negli occhi dal movimento di cui il consigliere era punto di riferimento su Roma.

Ma andiamo per gradi. Enrico Stefàno ha sempre fatto della comunicazione un suo punto di forza: resoconti chiari di sedute consiliari o di commissioni, dirette video in presa diretta su problemi da risolvere o su interventi fatti, nonché una costante interazione con l’utenza, sia su Twitter che su Facebook. Insomma, un politico sa che usare i social e che conosce bene le dinamiche che possono innestarsi dopo un tweet o in seguito a un post. Qualche giorno fa, la notizia che Stefàno avrebbe appoggiato il candidato sindaco del PD è stata data da un giornale di centrosinistra come Repubblica. E fin qui nulla di strano. Di particolare c’è la scelta comunicativa dell’ex consigliere grillino: abbandonare Facebook, dove solitamente è piuttosto loquace ed abbracciare Twitter, che non frequentava da diverse settimane. Tradotto: per comunicare una decisione che avrebbe creato molta maretta, meglio affidarsi ad un social più sofisticato e da specialisti – come Twitter – piuttosto che una vetrina più popolare – Facebook – dove Stefàno sarebbe stato bersagliato con molta più veemenza dai propri detrattori.

Questioni di forma, non di sostanza. Ma colpisce comunque che consigliere comunale che ha mostrato in passato spunti interessanti e che spesso ha espresso le proprie opinioni con coraggio e senza foraggiare un populismo che nel suo ex Movimento spesso la faceva da padrone, abbia avuto remore e prudenze a raccontare una propria “evoluzione” politica, temendo che questa potesse essere additata come un gesto da ‘voltagabbana’ o da ‘vecchia politica’.

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