Concorrenza, i tassisti annunciano lo sciopero e gli NCC ci ironizzano su

Nella nota del sindacato Uritaxi, i timori della categoria per le conseguenze del ddl concorrenza voluto da Mario Draghi. L’ironia del blog degli NCC

È una comunicazione molto dura quella rilasciata dal sindacato di tassisti Uritaxi sul ddl Concorrenza voluto dal premier Mario Draghi. Dentro ci sono vari temi-cardine della categoria, contro i quali le auto bianche – da anni – hanno ingaggiato uno scontro senza quartiere: l’abusivismo, la direttiva Bolkestein e le multinazionali. Per il 24 novembre è stato indetto uno sciopero che, in assenza dello stralcio dell’art. 8 del ddl Concorrenza – quello contestato dai tassisti – porterà anche ad una mobilitazione ad oltranza, spiega il sindacato.

“L’inserimento del nostro settore nel d.d.l. concorrenza, vanifica ogni speranza di produzione dei tre decreti attuativi tanto attesi, e addirittura apre le porte a nuovi stravolgimenti. Di fatto le nostre istituzioni repubblicane hanno violato la parola data, così violando il principio di lealtà che dovrebbe dominarle in ogni loro rapporto con i cittadini e più nello specifico col cittadino-lavoratore – spiega Claudio Giudici, presidente nazionale di Uritaxi – infatti, dopo una riforma condivisa con l’attuale Parlamento, il comparto taxi, vittima da anni del perpetuarsi del fenomeno dell’abusivismo, ha accettato una serie di costose modifiche legislative affinché le istituzioni mettessero in piedi una serie di strumenti idonei alla tutela dei servizi pubblici (taxi ed n.c.c.) dati in gestione agli artigiani privati protagonisti del trasporto pubblico non di linea. Ma ora, che non vi sia intenzione di rispettare la parola data, è messo nero su bianco da questa nuova richiesta di riforma del settore, passante per il d.d.l. concorrenza. Un qualcosa di non ancora scritto, ma con la evidente finalità di regalare il settore a colossi multinazionali stranieri”.

La comunicazione, come prevedibile, ha scatenato diverse reazioni anche nel mondo degli NCC. Soprattutto per l’espressione “ la parola data” presente nel comunicato.

“Parte una nuova serie, una stagione intera e non è sulla “multinazionale” Netflix che anche ogni tassista ha in casa. Il titolo è “La Parola Data”, probabilmente una lunga serie che ripropone in chiave aggiornata le scorse stagioni che tutti ricorderanno con i titoli “fatti un mutuo pure te”, “io c’ho a licenza de Roma” e “via li burini da Roma” – è il sarcasmo di Radio NCC, pagina social che parla di trasporto pubblico non di linea, dove i “burini” sarebbero gli NCC laziali che tolgono il lavoro alle auto bianche romane – ora è al vaglio del governo Draghi che potrebbe sostituirle con “ne parliamo tra cinque anni”, “la proroga di tutte le proroghe” o “stavolta non c’è trippa pe gatti”. Scopriremo quanto prima cosa vedremo in questo inverno, buona visione a tutti”.

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