Condono, troppi ritardi bloccano le compravendite

Investitori esteri in fuga. Le agenzie immobiliari: «Il primo appuntamento dopo 3-4 mesi». «Per gli stranieri è una burocrazia incomprensibile»

E alla fine le decine di migliaia di pratiche che giacciono all’Ufficio condono edilizio bloccano anche gli investimenti stranieri su Roma. Lo scrive il Corriere della Sera. «C’è un mercato immobiliare nella capitale che è entrato nell’interesse degli investitori esteri – spiega Sabina Felici dell’ agenzia Link Immobiliare ma questa opportunità rischia di essere rallentata da una burocrazia incomprensibile per un cliente straniero, per cui le agenzie immobiliari oggi sono in grande difficoltà». A riprova Felici ricorda due episodi recenti. «Mi è capitata una famiglia svedese racconta – che voleva venire a vivere qui: si era innamorata di una casa a Monti, in cui i proprietari negli anni avevano fatto diverse trasformazioni con regolare richiesta di condono entro i termini previsti. Ma le concessioni in tutti questi anni non sono mai arrivate, e ora gli svedesi pensano di abbandonare nonostante la caparra già versata». Il secondo caso è quello di un cliente cinese che «vuole acquistare una casa degli anni Sessanta dove non è stata fatta nessuna trasformazione. Gli eredi di cono che è tutto a posto, ma ci siamo dovuti fermare perché c’è un problema rispetto alla parte estrema del progetto originario. Cosi tutto è bloccato e il cliente cinese non capisce perché non può versare la caparra. Oggi all’Ufficio condono è tutto molto complicato e per di più con le pratiche online non c’è quel rapporto diretto con i tecnici che una volta facilitava il percorso dei provvedimenti».

Dopo la pandemia l’ufficio di via di Decima ha riaperto ad aprile del 2022 con il suo bagaglio di 180 mila pratiche inevase, con i suoi problemi atavici e con pochi – troppo pochi – tecnici: secondo il Campidoglio, però, le pratiche su cui ci sono dei movimenti (cioè ancora oggetto dell’interesse dei richiedenti) sono «appena» 8omila e adesso sono stati messi in campo tre milioni di euro per scannerizzare il tutto.

Ma gli agenti immobiliari lamentano proprio la mancanza del contatto diretto: «Per avere un primo appuntamento – racconta Francesca Maria Germenia, amministratore unico di Sif Soluzioni Im mobiliari – passano dai tre ai quattro mesi. E solo per riprendere una pratica che giace inerte dal 1985. Poi si può fare richiesta di riesame e ci vogliono almeno due o tré anni per la conclusione. Chi deve vendere o comprare perde spesso occasioni importanti, mentre per le casse del Comune le entrate che si otterrebbero dalle 180 mila pratiche sarebbero una bella boccata di ossigeno».

L’Ordine degli architetti, «consapevole delle difficoltà create dalle procedure inevase», si dichiara disposto «a sostenere e promuovere con spirito di collaborazione istituzionale la funzionalità della macchina burocratica, anche attraverso una programmazione condivisa». Più ottimista Giuseppe Gerace di Lice Logim Real Estate: «Prima la situazione era drammatica – dice – gli stranieri non possono attendere e comprendere queste lungaggini. Ma oggi le cose stanno cambiando ñ un accordo con il Notariato permette di dare la priorità alle pratiche di condono con imminente stipula». «Siamo partiti da una situazione di attese paradossali per il semplice accesso agli atti del condono, per l’ufficio progetti e anche per definire le affrancazioni – conclude Maurizio Pezzetta, presidente di Fimaa -. Pur se la conclusione delle criticità non ñ ancora dietro l’angolo, i tempi si sono notevolmente ridotti con un processo di digitalizzazione accelerato. Il Comune sta andando sulla strada giusta».

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014