Ve ne avevamo parlato alcuni giorni fa. Adesso c’è lo stop, ufficiale, al cantiere della Balduina e il sequestro dei piani in più che la società EcoLattanzio stava innalzando senza le dovute autorizzazioni.
Ne dà notizia, con grande soddisfazione, il presidente della Commissione Controllo, Garanzia e Trasparenza del Municipio, Julian Colabello:
“Chi l’ha dura la vince”, scrive dal suo profilo Facebook
“Bloccato il nuovo piano delle palazzine, annullata la SCIA (i permessi a costruire) presentata dai costruttori e sequestrati gli ultimi piani del cantiere di Via Andronico. Questo nonostante i lunghi sonni degli ‘honesti’ (si riferisce ai politici del MS5) che sono bravissimi a fare video agli ‘zozzoni’ ma poi quando arrivano i palazzinari che fanno, disfano e mischiano a piacimento, rispondono ‘verificheremo’. Al punto che questa zozzeria di un piano in più delle palazzine di via Andronico era passata per ‘silenzio-assenso’ nonostante il no del Dipartimento di febbraio. In pratica nessuno ha controllato”.
Colabello è un fiume in piena e non risparmia critiche ai 5Stelle
“Capito gli onesti? Sono 18 mesi che chiedo di sapere chi sono i responsabili del crollo che per puro caso non ha ammazzato nessuno. La Raggi e gli uffici non hanno mai fatto vedere tutte le carte, hanno organizzato una commissione d’inchiesta che è finita nel nulla”.
Mi risero in faccia…
“Menna, (assessore all’urbanistica del municipio, dichiarato dall’ANAC in conflitto di interessi e promosso Vice Presidente) e Campagna, (Presidente del Municipio), mi risero in faccia quando presentai una mozione per chiedere la sospensione dei lavori in autotutela finché non fosse stata riaperta la strada che è ancora chiusa. E la cosa è diffusa perché quando ho segnalato il caso alla Presidente della Commissione Urbanistica Comunale Architetto Iorio (già consigliere in municipio) mi ha risposto piccata dicendo ‘capisco che tu sei della Balduina…’ , come se un abuso edilizio fosse una questione di quartiere. Spocchia e incapacità, nella migliore delle ipotesi”.
Il 18 luglio le prime denunce
Il Comitato Crollo alla Balduina aveva denunciato tutto il 18 di luglio, data in cui si era ancora nei termini per rigettare la SCIA dei costruttori (del 20/6/19). Ma non accadde nulla.
“Solo dopo un’altra loro lettera, mie telefonate e mail – sottolinea Colabello – vengono fatte le verifiche il 31 luglio anche se non cambia ancora niente. Nel frattempo iniziano le gettate di cemento. A quel punto i protocolli ufficiali all’anticorruzione, interviene anche il collega Palumbo e il capogruppo Pd Pelonzi con un’interrogazione”.
La risposta di Menna
“Il 5 agosto – sostiene Colabello – arriva una risposta di Menna, sempre quello dell’ANAC che con la Sindaca in copia, ci dice che ‘ritiene fondamentale e prioritario garantire il coordinamento tra gli uffici municipali e il Dipartimento‘. Interessante visto che il suo coordinamento (o supposto tale) ha avuto come risultato quello di far approvare la SCIA illegittima per silenzio assenso. Ulteriormente interessante, visto che il Dipartimento con cui si coordina aveva rigettato la richiesta di variante a febbraio come segnalato dai Comitati tante volte e detto anche in Trasparenza”.
Che curiose coincidenze
“Come quella accaduta un anno e mezzo fa, nei giorni precedenti al crollo. Menna si fece notare per aver chiesto alla Polizia Locale di rimuovere un banchetto del Pd a Piazza della Balduina, dove i cittadini segnalavano cedimenti e getti di acqua dalle paratie che da lì a poco sarebbero venute giù insieme alla strada. Io stesso chiesi copia del Permesso a Costruire che ad oggi ancora non mi è arrivato corredato da tutti gli allegati.
E mentre il 5 di agosto rispondeva in modo vago alle nostre denunce, chiedeva verità per i fatti di Bibbiano insieme ai loro (ex) amici della Lega. Questi sono i personaggi promossi dai 5Stelle, manganellatori delle opposizioni a cui non frega niente del loro mandato, che per la loro fedeltà vengono premiati non importa cosa facciano o non facciano. Ecco ora noi chiediamo verità per i fatti di via Livio Andronico”.
Chi deve pagare per il crollo?
“Chi si deve dimettere per questo schifo – conclude Colabello – del piano in più abusivo tentato in pieno agosto neanche fossimo negli anni ’60? Nel frattempo con le opposizioni, i cittadini, i comitati e speriamo gli uffici e le autorità di controllo, vi stiamo addosso”.