Dehors: dal Comune di Roma tagli a Borgo Pio, Monti e Trastevere

Il piano del Campidoglio per limitare nel centro storico la superficie all’aperto utilizzabile dai locali, anche per arginare la ‘’mala movida’’. maggiore in periferia.

II 31 dicembre scade la proroga concessa dal governo alle occupazioni di suolo pubblico (Osp) Covid, i dehors autorizzati dopo aver presentato una semplice autocertificazione con successiva verifica di conformità per compensare le perdite subite dagli esercenti durante la pandemia. Ora il Comune sta già lavorando in sinergia con la Sovrintendenza al nuovo Regolamento che dovrebbe entrare in vigore il 1 gennaio prossimo e prevede una rimodulazione dei criteri. Anche i Municipi potranno intervenire per introdurre limiti più restrittivi.

In particolare la Sovrintendenza capitolina predisporrà una griglia di opzioni, con l’indicazione dei materiali, delle dimensioni e dei colori tra i qualil’operatore potrà scegliere nel predisporre il progetto che dovrà comunque essere approvato dalla Sovrintendenza.

Monica Lucarelli, assessora al Commercio e alla Sicurezza, auspica che non vi siano ulteriori deroghe; «Le osp Covid – precisa  al ‘’Corriere della Sera – andranno a zero ed entrerà in vigore il nuovo regolamento che stiamo perfezionando nel rispetto del Codice della strada e del regolamento viario, allegato al Piano generale del traffico urbano (Pgtu)». L’obiettivo èridurre in modo significativo la presenza dei tavolini nelle aree dove l’impatto è maggiore come Trastevere, Borgo Pio e la parte bassa del rione Monti. L’entità del taglio non è ancora stata definita, ma in alcuni casi, potrebbe essere ragguardevole.

Nel nuovo regolamento la superficie esterna sarà commisurata al numero di sedie e tavolini allestiti dentro il locale che troverà rispondenza nei dehors. Inoltre il discrimine sarà in base all’area nella quale si svolge l’attività: nel sito Unesco (il centro storico delimitato dalle Mura Aureliane) gli arredi esterni non potranno essere più di un terzo della superficie di somministrazione interna. Inoltre speriamo – rileva Lucarelli – che la riduzione dei dehors in Centro aiuti ad arginare gli effetti della mala movida».

Nella Città storica (contesto più ampio che comprende tessuti di espansione novecentesca e ambiti urbani di interesse strategico tra cui Tevere, Mura, Parco archeologico monumentale, Foro Italico-Eur, cintura ferroviaria) la quota sarà invece fino al 50%.

Nel suburbio si sale a due terzi, ma nelle zone colpite dagli eccessi della movida, ad esempio a Centocelle e Città Giardino, i Municipi potranno chiedere limiti più restrittivi.

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