L’assessora alle Attività produttive, Monica Lucarelli: "Andava fatta una differenziazione per tutelare i centri storici e i borghi. Non capisco perché si debbano ancora dare proroghe per la pandemia, quando questa è finita". Secondo la presidente del I Municipio Lorenza Bonaccorsi "per il centro storico di Roma è l’ennesimo rinvio senza una specificità che tenga conto della situazione"
Il governo proroga fino al 30 giugno le occupazioni di suolo pubblico. Esultano i titolari di bar e ristoranti, furibondi il Campidoglio e il I Municipio, scrive il dorso locale del Corriere riportando la decisone approvata approvata dalla commissione Bilancio della Camera.
Così, mentre il presidente della Fipe Confcommercio Sergio Paolantoni, afferma: “Siamo felici che il governo abbia recepito le nostre istanze e abbia ben compreso le motivazioni per cui abbiamo tanto insistito, dettate dal timore della crisi energetica, dall’aumento delle materie prime ma soprattutto dalla nuova esigenza della clientela che preferisce vivere gli spazi all’esterno”, e quello della Fiepet Confesercenti Claudio Pica ritiene che “con la proroga vi potrebbero essere, secondo le nostre stime, benefici concreti con aumenti dei consumi del 15%, che si tradurrebbero anche in maggiore indotto economico per la capitale e crescita dei livelli occupazionali”, l’assessora alle Attività produttive Monica Lucarelli controbatte: “Prendiamo atto della proroga del governo, ma non siamo assolutamente d’accordo: andava fatta una differenziazione per tutelare i centri storici e i borghi. Non capisco perché si debbano ancora dare proroghe per la pandemia, quando questa è finita”.
Con lei, scrive il Corriere, la presidente del I Municipio Lorenza Bonaccorsi: “Per il centro storico di Roma è l’ennesimo rinvio senza una specificità che tenga conto della situazione. Dimostra una non conoscenza totale del territorio della capitale”.
Continueranno però i controlli sulle occupazioni di suolo pubblico abusive: “Dall’80% da cui siamo partiti – ricorda Lucarelli – siamo arrivati a una soglia di irregolarità del 63%: è ancora troppo alta naturalmente e cercheremo di contrastarla con una task force e con i nuclei speciali dei vigili urbani. Avevamo pronta una ‘delibera ponte’ – conclude – che ci avrebbe portato a un nuovo regolamento, ma se il governo continua a dare proroghe non si può trovare un argine a questo fenomeno”.
Sulla questione, comunque, il dialogo fra il Campidoglio e titolari di bar e ristoranti va avanti. È stata presentata dalle stesse associazioni la proposta di un nuovo regolamento che ha tra i punti salienti il superamento dei piani di massima occupabilità e “un iter semplificato per il rilascio delle osp in tutta la città”, come spiega il presidente della Confartigianato Andrea Rotondo. Che dice: “Continueremo a parlare in modo che a giugno saremo pronti con una proposta unitaria”. “I piani di massima occupabilità – aggiunge Paolantoni – non sono più attuali e non rispondono alle esigenze di un’ospitalità moderna e aperta al mondo».