Discarica, la promessa mancata del Campidoglio – VIDEO

Per tamponare l'emergenza la Regione dà l'ok alla discarica di Magliano. Il sindaco Gualtieri si rimangia la parola data solo qualche giorno fa nel consiglio della città metropolitana.

Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri va avanti veloce sul tema rifiuti. Dà l’ok a dieci isole ecologiche municipali per lo smaltimento e soprattutto progetta quattro impianti investendo 193 milioni. Ma si rimangia la parola data sul tema discarica. Con la Regione che dà il via libera al deposito dei rifiuti nel sito di Magliano Romano, pronto a diventare operativo non appena  chiuderà Albano. Tutto questo anche a dispetto del fatto che una manciata di giorni prima, il sindaco della Capitale avesse promesso nel consiglio della città metropolitana che Roma se la sarebbe cavata da sola. Avrebbe trovato un’area sul proprio territorio dove realizzare la discarica. Il risultato è che ora i cittadini di Magliano sono scesi sul piede di guerra, annunciando l’intenzione di rivolgersi all’Unione europea. L’obiettivo è chiedere un procedimento di infrazione nei confronti della Regione che ha firmato il provvedimento per l’apertura della discarica dove confluiranno non solo rifiuti inerti, ma anche quelli speciali non pericolosi che arriveranno anche dalla capitale. Intanto il primo passo è la denuncia alla procura della Repubblica per presunto abuso di potere da parte della Regione e alla Corte dei Conti per danno erariale. Stato contro Stato, amministrazione contro amministrazione con il conto sempre ai cittadini perchè, alla fine, non c’è mai responsabilità vera per chi amministra, mentre le parcelle degli avvocati, quelle si, sono reali e pesano sui conti delle amministrazioni.

Non che sia facile risolvere l’annosa questione dei rifiuti della Capitale. Nessuno ha la bacchetta magica, ma forse sarebbe stata auspicabile un’operazione trasparenza con un piano concertato all’interno della città metropolitana. O meglio ancora all’interno della Regione. Così, invece, la sensazione è che ogni amministrazione vada per conto suo. E che la politica agisca sempre sulla scia dell’emergenza senza riuscire a pianificare il da farsi se non in presenza di ingenti fondi come quelli che arriveranno dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Denaro che peraltro, secondo il sindaco, non basterà a Roma per voltare pagina. Soprattutto nella raccolta dove lo stanziamento è di dieci milioni su seicento, pari all’1,66 per cento. Poco, dal suo punto di vista, dal momento che gli utenti romani del servizio rifiuti rappresentano il 4,8% della popolazione italiana. Di qui la richiesta al governo di aumentare la cifra da destinare alla Capitale. Possibile che il Campidoglio abbia ragione nelle sue stime e nelle sue richieste. Ma piuttosto che stare sempre con il cappello in mano a chiedere di più, non sarebbe forse meglio iniziare a programmare con quello che si ha? Questo sì che sarebbe un vero segnale di cambiamento.

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