“Oltre 30 mila posti di lavoro persi negli ultimi dieci anni, 12 mila imprese hanno chiuso l’attivita’ nella Capitale, lavoro nero, dumping contrattuale, blocco degli investimenti. Sono queste alcune delle problematiche piu’ vistose nel settore delle costruzioni in Italia. ‘Un settore a cui non viene dato il giusto riconoscimento e il peso che merita’, dicono a gran voce gli edili che oggi sono scesi nuovamente in piazza in cento localita’ della Penisola. Gli edili romani hanno manifestato in piazza Santi Apostoli, rappresentando poi le criticita’ del settore in un incontro in Prefettura”. Lo scrivono in una nota le sigle sindacali di Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil.
“La giunta Raggi ha abbandonato completamente i lavoratori e l’intera citta’ al proprio destino- commentano i segretari generali regionali della Feneal Uil, Agostino Calcagno, Filca Cisl, Nicola Capobianco e della Fillea Cgil Benedetto Truppa- Ne sono conferma le vicende mai risolte della metro C, della Metro B1 e della Tiburtina, solo per citare le piu’ note. E’ un immobilismo oramai strutturale che ha messo in ginocchio il settore e l’intera economia cittadina. Perche’ l’economia regge se si fanno investimenti, se si attuano delle scelte, se si decide di combattere con forza l’illegalita’ e di investire concretamente sulla sicurezza”. I lavoratori edili, infatti, chiedono anche il rafforzamento del Durc, l’attuazione della patente a punti, una reale riforma del Codice degli Appalti, che riduca il ricorso al subappalto. “Gli strumenti ci sono- concludono i tre sindacalisti- bisognerebbe soltanto metterli in pratica”.