Elezioni: Chi ha paura di Giorgia Meloni

La leader di Fratelli d’Italia si avvantaggia da M5S, Lega e Forza Italia in affanno, spinti a badare ai loro affari interni piuttosto che al bene del Paese.

La fine del governo di Mario Draghi, dispiaciuta a gran parte della società civile e che tanto stupore ha suscitato all’estero, ha un’unica responsabile: Giorgia Meloni, leader di un partito, Fdi, che si è mantenuto alla opposizione in tutta la legislatura anticipatamente conclusa.

I risultati dei sondaggi hanno progressivamente premiato la sua scelta, mentre i partiti del centrodestra sono continuamente regrediti, con un’accelerazione negli ultimi mesi, tanto che recentemente la Lega si è trovata a 10 punti percentuali di distanza da Fratelli d’Italia.

Arrivare alla scadenza naturale della legislatura fra sei mesi, con un governo guidato da un leader capace come Draghi, avrebbe favorito il Paese, ma per Matteo Salvini e il suo partito sarebbe certamente continuato lo stillicidio nei sondaggi.

Così è andato in scena sul palcoscenico politico-istituzionale un improvvisato dramma di sentimenti repressi (Giuseppe Conte si prende la rivincita su Draghi, che lo aveva defenestrato da Premier), frustrazioni (Silvio Berlusconi punta alla Presidenza del Senato) , nevrosi, egoismi (Meloni rivendica la guida del Paese a di chi vincerà le elezioni, sicura che sarà Lei), sopraffazioni (Matteo Salvini vorrebbe annettersi quel che resta di Forza Italia), invidie, rancori (Enrico Letta non vuole accanto i Cinquestelle e i renziani).

Viene così in mente il dramma teatrale di Eduard Albee: ‘’Chi ha paura di Virginia Woolf’’, famoso per l’omonimo film interpretato di Elizabeth Taylor e Richard Burton, che racconta uno spietato gioco al massacro fra due coniugi insegnanti universitari. Nel nostro ‘’Chi ha paura di Giorgia Meloni’’  un bieco sacrificio di un governo e del suo Premier è stato consumato da tre partiti in affanno, incalzati, come scriveva nei giorni scorsi  Ezio Mauro su ‘’La repubblica’’, dal sentimento del declino, da tre leader in crisi di leadership, spinti a badare ai loro problemi interni più che al Paese.

E ciò mentre la leader di Fratelli d’Italia, può continuare a dimostrare di battersi per il bene delle famiglie e delle imprese, con un ulteriore riconoscimento nei nuovi sondaggi. A scapito dei capi decadenti del centrodestra, che probabilmente non usciranno nemmeno indenni dall’aver tradito Draghi e i tanti italiani, che lo ammiravano e l’avrebbero voluto ancora per molto tempo alla guida del Paese.

Tanto che il Centrodestra,  finora tanto sicuro di vincere le elezioni,  potrebbe incontrare proprio nella Meloni la sua sconfitta.

 

 

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