Il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio, Alessio D’Amato, primo a scendere in campo, a oggi è l’unico ad aver presentato ufficialmente il programma elettorale. Ancora non annunciano una data per illustrarlo, invece, gli sfidanti del centrodestra, Francesco Rocca, e del Movimento 5 stelle, Donatella Bianchi. In tutto concorrono alla carica di governatore del Lazio sei concorrenti. Ma, a soli 28 giorni dalle urne, i tre favoriti sembrano concentrati soprattutto nell’assicurarsi il voto dei gruppi che li sostengono.
E così, in questa campagna elettorale, partita tardi e in sordina, si parla solo delle liste. D’Amato, lunedì sera, era al Pratibus District con il leader di Azione, Carlo Calenda, e diversi esponenti di Italia viva, e ha assicurato: “Il Terzo Polo sarà rappresentato nella giunta regionale”. Ieri, invece, insieme al presidente e al segretario di Più Europa, Riccardo Magi e a Benedetto Della Vedova, ha assicurato: “Siamo in rimonta, vinceremo, sarà una sorpresa, anche per le liste che mi sostengono, in particolare quella di Più Europa, Radicali e Volt. Credo che andremo a vincere perché rappresentiamo un governo riformista per questa Regione contro sovranismi e populismo”.
Il candidato del centrodestra, invece, ha preferito concentrarsi sull’incontro privato con il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. A termine – con un comunicato stampa – ha reso noto un impegno comune sulla valorizzazione del patrimonio del Lazio, a partire da uno sviluppo della rete infrastrutturale, e sul rilancio di importanti beni artistici poco noti perché fuori dai circuiti turistici usuali. “I turisti che visitano Roma devono essere stimolati a scoprire l’enorme tesoro regionale, oggi tanto avvilito. Penso a beni come Ostia Antica, le necropoli etrusche, l’Appia antica, i Castelli Romani, le città papali della Ciociaria, la costa laziale, i monasteri, solo per citarne alcuni”, ha dichiarato Rocca. La sfidante del M5s, infine, ha recuperato le visite saltate nei giorni scorsi, tenendo conto che è stata l’ultima tra i tre a firmare la candidatura. Così Bianchi si è recata in visita prima alla Cisl del Lazio, poi all’Unione italiana ciechi. E nel pomeriggio ha presenziato all’avvio della campagna elettorale di Sinistra italiana che, nella lista Polo Progressista, sostiene la sua corsa.
l segretario nazionale di Si, Nicola Fratoianni, ha difeso la scelta di lasciare la coalizione del campo largo e di portare i suoi, senza simbolo, nella lista del Polo progressista: “Una scelta fatta a larghissima maggioranza, anche attraverso la consultazione degli iscritti. È stata una scelta dei territori che noi naturalmente rispettiamo”, ha detto. Dal canto suo la candidata ha rispolverato il tema caro al primo M5s: l’onestà. E rispetto alle proposte degli sfidanti di offrire servizi gratuiti, ad esempio i trasporti ai giovani sotto i 25 anni, ha chiarito: “Sarebbe bello dire gratuità per tutti i giovani, ma non è detto. Non possiamo fare una campagna elettorale illudendo le persone. Facciamo la parte di quelli onesti”. Per ora, insomma, sono tanti i nomi in campo e pochi i temi, per una campagna elettorale partita in estremo ritardo e in sordina. Molto dibattito sugli errori del passato in sanità, e su Roma e il suo futuro, che è parte ma non tutto di un territorio con altri quattro capoluoghi di provincia e quasi 6 milioni di abitanti.