Emergenza siccità, il Lazio a corto d’acqua. E Roma preoccupa

Coldiretti: anticipata la vendemmia. Previste opere di manutenzione degli invasi. In difficolta tutti i laghi, Acea punta sul raddoppio dell’acquedotto

Per il momento nel Lazio il segnale più evidente di questo caldo eccessivo e prolungato è l’anticipo, di circa un mese dunque della vendemmia. La mancanza di piogge sta preoccupando non poco i coltivatori diretti, e potrebbe costringere alla lunga a razionalizzare anche la fornitura d’acqua in città, ad esempio chiudendo le fontane. L’emergenza siccità dunque prosegue, e lo si vede da settimane anche in alcune zone di Roma.

Per il momento l’agricoltura tiene, ma ad agosto?

David Granieri presidente di Coldiretti nel Lazio afferma come al “momento non ci siano grosse difficoltà. Anche se la mancanza di piogge nella regione alla lunga potrebbe essere un problema di non poco conto, sia per gli allevatori sia per chi coltiva. Le zone agricole di Latina e Maccarese sono tra i motori della produzione agricola del Lazio e hanno bisogno di certezze in merito alla fornitura idrica”.

Al via lo sfangamento della diga di Canino

Una cosa è certa. Va razionalizzata l’acqua presente negli invasi e soprattutto va aumentata la capienza di questi. “Un aspetto importante è lo sfangamento della diga di Canino, un lavoro che vale dieci milioni di euro e che aspettavamo da anni – dice Granieri di Coldiretti – Questo permetterà a centinaia di aziende agricole di lavorare più tranquillamente, con maggiori certezze sulla fornitura di acqua. Ma va detto poi che sugli invasi si sta lavorando anche nelle altre province, a cominciare da quella di Latina, dove è previsto un bacino da 800 mila metri cubi”.

L’emergenza siccità si fa sentire ai laghi

Certo, a guardare la situazione per come viene descritta da Anbi Lazio, l’Associazione dei consorzi di bonifica, non si è proprio tranquilli. Il 25 luglio, il consorzio di bonifica Valle del Liri è stato costretto a fermare l’impianto irriguo di Aquino Castrocielo Piedimonte San Germano, che si rifornisce da lago di Capo d’Aqua. E se non pioverà lo stop sarà ripetuto anche martedi 30 luglio per l’intera giornata. Anbi poi fa notare che tutti i laghi sono in sofferenza: quello di Albano, ha perso 20 centimetri in 3 mesi; male pure Bracciano, che scende a – 113 centrimetri contro i – 92 del 2023; e Nemi, che scende di 56 cm in un anno. Il Tevere è in secca con una portata di 76 metri cubi al secondo contro i 130 che dovrebbe essere quella ottimale.

Nel 2026 da Acea il raddoppio del Peschiera per l’acqua di Roma

Per il momento l’emergenza idrica dovuta alla siccità non sembra toccare Roma, anche se Acea Ato 2 tiene sotto controllo la situazione e potrebbe decidere di diminuire la pressione soprattutto per quanto riguarda le fontane. Opera principale, grazie al Pnrr, è il raddoppio dell’acquedotto del Peschiera, che dal reatino porta l’acqua nella Capitale, servendo l’80% dei romani. Dunque entro fine 2026 è prevista la realizzazione della seconda linea dell’acquedotto: una nuova galleria lunga circa 27 km che parte dalle sorgenti del Peschiera e arriva fino al punto di intersezione degli acquedotti nel nodo di Salisano. Un intervento urgente, da quando per motivi ambientali il lago di Bracciano non è più la risorsa idrica di Roma.

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