Nel terzo trimestre del 2022 il reddito lordo disponibile delle famiglie italiane è aumentato dell’1,8 per cento (in termini nominali, destagionalizzato), rispetto al trimestre precedente. Lo si apprende da dati Eurostat.
L’incremento è spiegato principalmente dagli ampi contributi positivi dei redditi da lavoro dipendente, del risultato lordo di gestione e del reddito misto lordo, nonché dei redditi da capitale netti e di altri trasferimenti correnti netti. Le imposte correnti e i contributi sociali netti, invece, hanno avuto un forte contributo negativo. Allo stesso tempo, il reddito reale pro capite è aumentato dello 0,1 per cento (-1,1 per cento nel secondo trimestre).
Nello stesso periodo dell’anno, si è poi assistito a una riduzione del tasso di risparmio delle famiglie, sia in eurozona che in Ue. Nello stesso periodo dell’anno la riduzione del tasso di risparmio delle famiglie è stata del 2 per cento rispetto al secondo trimestre del 2022. I dati sono negativi anche per quanto riguarda il tasso d’investimento delle famiglie, che si attesta a un -0,2 per cento.
La diminuzione registrata è stata di 0,2 punti percentuali (pp) nell’area dell’euro e di 0,6 pp in Ue rispetto al trimestre precedente. Tra gli Stati membri per i quali sono stati pubblicati i dati, il tasso di risparmio delle famiglie è aumentato in quattro Paesi e diminuito in undici. Gli aumenti maggiori sono stati osservati in Austria (+9,1 punti percentuali), Polonia (+2,5 pp) e Repubblica Ceca (+2,1 pp), a causa del reddito lordo disponibile delle famiglie, che è cresciuto a un ritmo più veloce rispetto ai consumi. Allo stesso tempo, Ungheria, Portogallo e Spagna hanno registrato i maggiori cali (rispettivamente -9,2 pp, -3,9 pp e -2,6 pp).