"Ora, allo stesso modo con cui agiva l’amministrazione precedente, che nascondeva la verità negando la puzza, si è proceduto nel silenzio assordante e si è chiesto alla Regione il permesso per costruire un impianto di trattamento per poter riportare i rifiuti in quell’area", ha detto il consigliere capitolino di Roma futura
Il consigliere capitolino di Roma futura, componente della maggioranza capitolina ed ex presidente del Municipio Roma III, Giovanni Caudo, si dice contrario alla realizzazione di un impianto da 30mila tonnellate annue per il trattamento delle terre di spazzamento negli spazi dell’ex Tmb Salario e afferma “è inaccettabile”.
In una nota affidata ai social network Caudo spiega: “Chi pensa di riportare i rifiuti nell’ex complesso dell’impianto di trattamento meccanico biologico di Salario è qualcuno che ha perso evidentemente il contatto con la città. Scopriamo oggi che il 22 maggio 2023 l’Ama ha richiesto alla Regione Lazio la procedure di Via per un impianto di trattamento delle terre di spazzamento che vengono raccolte in tutta la città. Si tratta di un impianto che verrà installato nell’ex fossa del Tmb e che tratterà 30mila tonnellate all’anno, 100 tonnellate al giorno che entreranno di nuovo nell’area di via Salaria. Tutto questo è inaccettabile per i cittadini che si aspettano invece la riconversione di quell’area e di essere risarciti dei malesseri e dei malanni che hanno subito per oltre dieci anni”.
“Ora, allo stesso modo con cui agiva l’amministrazione precedente, che nascondeva la verità negando la puzza – prosegue il consigliere della maggioranza capitolina – si è proceduto nel silenzio assordante e si è chiesto alla Regione il permesso per costruire un impianto di trattamento per poter riportare i rifiuti in quell’area. Questa amministrazione si sta confrontando con temi importanti e con ritardi di anni e molte delle cose che si stanno facendo hanno bisogno di tempo per produrre i risultati attesi. Per questo, sarebbe bene abbassare gli annunci e i proclami, soprattutto in tema di rifiuti, per tornare a fare politiche di sistema e soprattutto innovative. Proporre di riportare i rifiuti nel sito dell’ex Tmb significa voler tagliare i ponti e i legami politici con un pezzo di città che ha contributo a costruire, proprio sulle battaglie condotte in quel sito per affermare il diritto alla salute, le premesse perché ci fosse una coalizione di sinistra-plurale al governo di questa città”.
“Nulla è ancora deciso e nulla è ancora irrimediabile – sottolinea Caudo -. Per questo chiediamo semplicemente di cancellare questa ipotesi e di tornare a pensare a quel sito alzando l’ambizione. Ci sono almeno tre direzioni che devono essere presidiate per la sua trasformazione: il risarcimento agli abitanti con la realizzazione di aree pubbliche: dare all’area una vocazione ecologica che sia parte dell’economia circolare attraverso il riciclo di materiali; insediare un centro per la ricerca e l’educazione ambientale a servizio della città. Spazi di innovazione e di cambiamento che si sono aperte proprio a seguito della cancellazione dell’Autorizzazione integrata ambientale ottenuta nell’agosto del 2019 dopo lunghe battaglie e manifestazioni dei cittadini del Municipio e di tutta la città con la firma dell’allora assessore ai rifiuti Massimiliano Valeriani”.