La visita ai Musei capitolini, l’affaccio da Palazzo Senatorio con vista sui Fori imperiali, il pranzo in Terrazza Caffarrelli con il panorama mozzafiato sulla Capitale, ma soprattutto un tavolo tecnico per analizzare i dettagli dell’evento: orari di apertura e chiusura degli stand, date e quant’altro. Poi l’incontro con il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e con il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. È trascorsa così, ieri, la prima giornata degli ispettori del Bureau international des expositions (Bie) che si trovano nella Capitale in vista della decisione finale sulle candidature per Expo 2030, in programma per novembre.
La commissione a Roma è composta da quattro delegati: il kazako Murager Sauranbayev presidente della delegazione, Albina Assis, delegata dell’Angola, Rolando Ruiz Rosas, delegato del Perù, Per Sjönell, delegato della Svezia. Il gruppo sarà accompagnata dal segretario generale del Bie, Dimitri Kerkentzes. La visita ispettiva durerà fino a sabato.
Roma concorre con Riad e Busan, sfidanti di alto livello, ma in città si respira fiducia rispetto alla candidatura della Capitale. “Siamo fiduciosi, ma al momento siamo concentrati affinché questa ispezione vada per il meglio e che tutti i punti di forza della nostra candidatura emergano”, ha detto il sindaco. “Siamo tutti impegnati, il governo in primo luogo, c’è un forte impegno in tutte le sedi e a tutti i livelli istituzionali: tutti stanno ponendo Expo al centro della fitta rete di relazioni internazionali che ha l’Italia. Se l’Italia scende in campo con tutta la sua forza, questo è un valore aggiunto insieme alla bellezza della città e alla qualità del progetto”, ha aggiunto. Infatti il progetto romano “non è improvvisato né appiccicato ma è fattibile e lascia qualcosa non solo alla città ma anche all’Italia”, ha chiarito il presidente del Comitato promotore Roma Expo 2030, Giampiero Massolo. “E abbiamo l’ambizione di dire che possa contribuire anche allo sviluppo ordinato e valoriale della comunità internazionale. Ho una sensazione positiva che conferma che sono fiducioso sull’esito della missione”, ha sottolineato.
Expo “è un’opportunità incredibile e straordinaria, un potenziale enorme per spiccare il volo in modo definitivo”. Gli ispettori del Bie “sono persone serie e competenti, e noi dobbiamo dar loro le informazioni su quello che possiamo fare non su ciò che vorremmo fare”, aveva detto, prima dell’incontro, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, a margine di un convegno a Roma. Per Expo “gli investimenti cominceranno nel momento in cui si avrà la certezza di avere l’aggiudicazione, il Giubileo invece si sa, quindi bisogna programmare”, ha spiegato Rocca. “Ce la metteremo tutta insieme al governo, al sindaco Gualtieri per far sì che questo risultato sia conseguito le altre concorrenti sono importanti e dobbiamo far bene”, ha concluso.
“Sono orgoglioso di sostenere la candidatura Expo 2030, perché l’idea che dice anche il logo, è che Roma sia una porta aperta in questo momento a tutto il mondo”. Così Pierfrancesco Favino in un video per il Comitato Expo 2030 Roma registrato ieri mattina in Campidoglio, dove ha incontrato i delegati Bie”. “Qualcosa che è parte non solo della romanità ma dell’italianità. Come dato fondante del nostro paese. Roma è una città aperta, – dice Favino – come diceva il titolo dell’omonimo film di Rossellini. Roma è la città migliore per ospitare Expo 2030. Chiunque viene a Roma ha voglia di ritornarci. Chiunque verrà a Roma sarà benvenuto e non si scorderà di Roma”.