Preoccupa l’appuntamento calcistico tra Roma e Feyenoord, con il sindaco Roberto Gualtieri che rinnova la richiesta al ministro dell’Interno Piantedosi di vietare la trasferta dei tifosi olandesi. La partita dei quarti di finale della Europa league che si disputerà nella Capitale il prossimo 20 aprile, infatti, rappresenta per il primo cittadino un problema: “Non solo abbiamo dei precedenti negativi – ha spiegato Gualtieri – come anche quello che avvenuto a Tirana, ma questa è una circostanza che vede all’indomani della partita arrivare gli ispettori del Bureau international des exposition, che valuteranno la candidatura di Roma all’Expo. Per questo dobbiamo prevenire ed evitare incidenti di qualsiasi tipo”, ha concluso.
Intanto, continuano a far discutere i cori antisemiti e le manifestazioni razziste andate in scena domenica scorsa allo stadio Olimpico nel corso del derby tra As Roma e Ss Lazio, denunciati il giorno dopo dalla presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello. Sono state, infatti, avviate le indagini, da parte della polizia di Stato, per individuare, tra gli altri, la persona che indossava la maglia laziale riportante la scritta “Hitlerson 88”. Nel frattempo, la società sportiva biancoceleste ha preso le distanze dai comportamenti mostrati domenica scorsa, spiegando che “la Lazio è sempre stata in prima linea, in particolare con l’attuale presidenza, nel condannare pubblicamente, prevenire e reprimere senza riserve qualsiasi manifestazione o azione discriminatoria, razzista o antisemita. La Lazio si dissocia da qualsiasi comportamento di questo tipo, illegale e anacronistico, essendo innanzitutto parte lesa da tali comportamenti”.
Sono inoltre emerse delle novità per quanto riguarda gli scontri tra gli ultras di Roma e Napoli avvenuti lo scorso 8 gennaio nell’area di servizio di Badia Al Pino, in provincia di Arezzo. Trentatre ultras delle tifoserie di Roma e Napoli e una persona aderente agli ambienti ultras aretini, sono stati oggetto della perquisizione domiciliare effettuata ieri mattina dalla Digos di Roma, Napoli e Arezzo, su disposizione dalla procura presso il tribunale di Arezzo. Dall’analisi delle immagini realizzate quel giorno dagli utenti della strada, insieme ad altre evidenze investigative, ha permesso di delineare alcune posizioni di responsabilità riferibili a 20 aderenti ai sodalizi ultras della Roma, 12 a quelli della tifoseria oltranzista napoletana e uno a gruppi ultras dell’Arezzo, soggetti nei cui confronti si è proceduto con le perquisizioni.