Oltre 196 milioni di euro “per la risistemazione integrale del centro archeologico monumentale e restituire ai Fori Imperiali, con una parte dei fondi (39 mln), la loro originaria vocazione di piazze aperte e centrali nella vita cittadina, abbandonando la visione storica limitata al Novecento e focalizzata sullo stradone distaccato dal resto del paesaggio circostante”. Così in una nota Giovanni Caudo, Presidente della Commissione speciale Pnrr di Roma Capitale e Capogruppo di Roma Futura in Campidoglio.
Sarà possibile vedere questo connubio, di pianificazione e risorse, grazie al lavoro di coordinamento affidato dal sindaco Roberto Gualtieri a Walter Tocci, profondo conoscitore delle politiche urbane, e ai fondi del Piano di ripresa e resilienza con i poteri commissariali del Giubileo, in alcuni interventi, già entro il 2025.
Invece secondo il presidente della Regione Federico Rocca (Fd’I), Caudo parla di una realtà che non esiste e prova un tentativo disperato di rilancio di idee che sono state bocciate anche dal suo Sindaco. “L’accordo stretto tra il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri e il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, insieme ai Sovrintendenti di Roma e alla Direttrice del Parco Archeologico sui Fori imperiali – afferma Rocca – non è più in discussione. Non ci sarà nessuno scempio nell’area, nessuna sua trasformazione in un grande luna park come sogna la sinistra. L’intesa raggiunta tra Sindaco e Ministro reggerà. L’area sarà riqualificata e ancora di più valorizzata ma niente di quel progetto inadeguato rispetto ai tempi attuali che immaginavano Caudo e Tocci sarà mai realizzato. Meglio che si rassegnino: il loro desiderio resterà tale”,
I diktat del Ministro Sangiuliano – si legge però nella nota di Caudo – sull’intoccabilità della strada non compromettono il piano nel suo complesso, che andrà comunque avanti. Si è in attesa dei materiali del concorso internazionale di progettazione che verrà pubblicato la prossima settimana, ma stando a quanto comunicato dal Campidoglio il 14 settembre il progetto è confermato e le limature richieste non hanno inciso in maniera sostanziale. In ogni caso il nostro invito era e resta quello di far lavorare liberamente gli architetti per raccogliere le idee e suggestioni migliori sul riassetto dell’area”.
Iniziati nel 46 a.C. da Giulio Cesare per ampliare il Foro Romano, “i Fori Imperiali e in particolare la via inaugurata da Mussolini – continua Caudo – sono stati oggetto di un dibattito scientifico durato oltre quarant’anni alimentato dallo studio sulla passeggiata-giardino e l’idea evocativa dell’architetto Leonardo Benevolo di ricostruzione della collina Velia, tra il Palatino e l’Oppio, spianata negli anni Trenta. Ed era proprio da questa proposta che Roma attendeva un programma completo di sistemazione del centro monumentale. Per raccontare il lavoro fatto, siamo venuti sul posto in largo Corrado Ricci, luogo simbolo della nostra attenzione alla riqualificazione globale, oltreché di quella della torre medievale che vi si affaccia”.