Formazione: FederTerziario mobilita filiera per sollecitare un confronto col governo – VIDEO

L’associazione datoriale del terziario, spinge politica, parti sociali e mondo della scuola verso la creazione di nuove sinergie e partnership per fornire risposte al sistema Paese a partire dalle competenze per coprire le nuove esigenze delle aziende

Al convegno ‘’ Formazione e istruzione leve strategiche del mercato del lavoro ’’, organizzato a Roma nella sede di ‘’Civita’’, con un bellissimo affaccio su Piazza Venezia, FederTerziario, ha mobilitato autorevoli esponenti del mondo dell’istruzione/formazione e del lavoro, di associazioni sindacali e imprenditoriali, nonché della politica, per sollecitare un confronto col governo sulle politiche attive del lavoro e formazione. 

Il mismatch fra domanda e offerta di lavoro ( da qui a luglio un milione di posti di lavoro sono senza risposta, secondo l’ agenzia nazionale per le politiche del lavoro, Anpal ) è diventata una priorità e un vincolo al nostro sviluppo,che va affrontato non solo con provvedimenti tampone per far fronte alla emergenza, ma con programmi decennali, tenuto conto che il gap dipende da molti fattori, dal calo demografico alla transizione digitale ed ecologica, che coinvolge tutti i settori dell’economia pubblica e privata. 

In particolare il Segretario Generale, Alessandro Franco, richiama l’attenzione su un migliore sfruttamento  delle risorse del Pnrr e della Politiche di Coesione 2021/2027,  disponibili per investimenti strutturali,  e al tempo stesso sottolinea che a Formazione e Lavoro, sempre più interconnessi, deve aggiungersi il concetto di Orientamento, cioè la capacità di guidare giovani o fuorusciti dal mercato del lavoro, verso percorsi di acquisizioni di competenze che possano valorizzare le persone e offrire reali opportunità di occupazione. 

‘’Federterziario – precisa il Presidente Nicola Patrizi – ritiene necessario che l’istruzione e la formazione superiore e professionale siano considerate una leva strategica, così come le politiche attive del lavoro attuate in sinergia con le Agenzie del Lavoro, nonché  i Fondi Interprofessionali, che per ruolo ed esperienza possono realmente creare occupazione e assicurare quella formazione continua capace di adattare la forza lavoro al mercato ’’. 

Il presidente della X Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera, Alberto Gusmeroli, apprezzando l’iniziativa, ha annunciato che l’indagine conoscitiva, che ha coinvolto 120 associazioni, portatrici di istanze reali, è alla base del progetto di legge sul Made in Italy che sarà presto presentato dal governo e sarà fondamentale per la crescita della nostra economia. ‘’ Oltre alla necessità di difenderci dalla contraffazione – rileva – dobbiamo far fronte alla necessità di personale da parte delle aziende di ‘’eccellenza’’. Tanto più che non mancano scuole di prestigio come il Maggia di Stresa per l’alberghiero o l’istituto di istruzione superiore, Cobianchi, che rappresentano uno stimolo per nuovi centri formativi’’. 

Da Stefano Armando Ceci, docente di imprese, start up e comunicazione all’Università IULM Milano, viene l’allarme sul calo delle imprese giovanili, perché non ci si applica a insegnare ai giovani a fare impresa. ‘’Manca la formazione all’intrapresa – rileva – ossia l’insegnamento di quel bagaglio di conoscenze che fanno diventare un’idea una realtà operativa’’. 

Secondo Ceci occorre una riforma che consenta ai tecnici professionali di poter accedere all’Università, dove dovrebbero anche essere organizzati laboratori d’impresa’’. Sempre riguardo ai giovani Alessandra Fermani, docente di psicologia sociale, avverte che la scuola si deve tenere in maggior conto le ‘’relazioni’’ per rendere i ragazzi e le famiglie più consapevoli del bisogno di competenze. ‘’Infatti c’è spesso – aggiunge – uno scollamento fra il talento del ragazzo, fatto emergere dai docenti, e i desiderata della famiglia’’. 

L’atteso intervento della Direttrice Generale delle Istituzioni della Formazione Superiore- MUR, Marcella Gargano, conviene che le esperienze di orientamento offrono maggiori chance alla transizione scuola-università. ‘’I 250 milioni in 4 anni di fondi del Pnrr al Ministero dell’istruzione e del merito – afferma – devono anche servire a mettere in campo strategie per convincere gli studenti incerti al proseguo degli studi, per aiutarli nella scelta di una formazione utile al mondo del lavoro ’’. Secondo Gargano molto utile sarebbe portare gli studenti direttamente sui luoghi di lavoro e non accontentarsi di una informazione illustrativa, soprattutto rispetto a mestieri poco noti, dando la possibilità di valutare in concreto quali potrebbero essere le chance occupazionali. In particolare la Direttrice ricorda l’alta formazione artistico-musicale dei Conservatori, che, in alternativa all’Università, offre interessanti percorsi professionali.  

Ad evidenziare che non solo le aziende private hanno un grande bisogno di personale con competenze adeguate, ci pensa il vice presidente di FondItalia, il fondo di formazione collegato FederTerziario, Egidio Sangue.  Oltre a rilevare l’attività di profilazione e di certificazione delle competenze che si è recentemente aggiunta all’attività di formazione del fondo, Sangue sottolinea che anche la Pubblica Amministrazione non può prescindere da un aggiornamento delle competenze e da cognizioni dinamiche del Paese reale. ‘’I dipendenti pubblici – afferma – hanno bisogno di una formazione continua, di essere forniti in tempo utile di nuove competenze, in rapporto con  le trasformazioni economiche e sociali sempre più incalzanti’’.  

Infine, nell’annunciare che a breve sarà presentato dal ministro del Mef, Giancarlo Giorgetti, il ddl Capitali,  sulla  riforma dei mercati finanziari che renderà più facile il crowfunding,  Giulio Centemero, membro della VI Commissione Finanze della Camera, considera quanto mai importante, fin dalle scuole primarie, l’educazione finanziaria. Essa infatti fornisce le basi per apprendere ulteriori conoscenze, necessarie per tutelare gli interessi personali, che si riflettono poi su quelli della comunità in cui si vive.

Ciascuno degli intervenuti al convegno di FederTerziario, porta le ‘’parole’’ della sua esperienza.  Purtroppo non c’era ad ascoltare il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Così tutte le ‘’parole’’ insieme diventano una sorta di ‘’manifesto’’ condiviso della formazione continua, considerata necessaria in ogni settore produttivo e culturale del Paese, affinché il Governo acceleri l’innovazione della scuola e del mercato del lavoro diventati oggi il principale ostacolo alla crescita del nostro sistema economico. 

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