Il caro prezzi ad agosto ‘taglia’ i turisti a Roma e anche i prezzi degli hotel

per fronteggiare il calo di prenotazioni, gli albergatori hanno deciso di abbassare anche del 25 per cento le tariffe delle camere, sperando nell'effetto last minute.

A luglio, per una stanza in un hotel medio-alto di una zona centrale, una coppia spendeva anche 200 euro a notte. Adesso – sempre nel weekend e sempre in una struttura di buon livello – ne servono meno di 150 euro. Ma il prezzo può scendere ancora, se si contratta direttamente alla reception. Ad agosto l’onda lunga del turismo a Roma sembra essersi fermata. E gli albergatori devono fare di necessità virtù: per fronteggiare il calo di prenotazioni, hanno deciso di abbassare anche del 25 per cento le tariffe delle camere, sperando nell’effetto last minute. Lo scrive Il Messaggero in un articolo di Francesco Pacifico che riportiamo.

“Vista la gran mole di vacanzieri registrata a Roma dopo la pandemia – si è arrivati anche a picchi di 250mila al mese – all’inizio dell’anno la categoria ha scelto di ritoccare verso le tariffe: in media del 30-35 per cento in più, anche per fronteggiare i rincari dell’energia, delle materie prime e del costo del denaro. Senza contare che durante gli anni del Covid un quarto delle strutture è stato chiuso. Ma le attuali tendenze hanno costretto gli hotel a cambiare le loro strategie. E in maniera molto repentina.
Conferma Roberto Necci, vicepresidente della Federalberghi capitolina e direttore del centro studi dell’associazione: «Da fine luglio, vedendo il livello delle prenotazioni, molti alberghi hanno iniziato a rimodulare le tariffe. Devo dire che questa scelta ci sta lentamente premiando, soprattutto per attrarre ospiti italiani, ma sicuramente c’erano aspettative migliori per questo periodo».
Gli albergatori avevano stimato per agosto una crescita delle presenze del 30 per cento rispetto allo stesso mese del 2022. Invece oggi si ritrovano con una diminuzione, in confronto allo scorso luglio, tra il 18 e il 20 per cento delle prenotazioni. In poche parole erano attesi qualcosa come 2,5 milioni di ospiti, invece – stando all’attuale trend di prenotazioni – si supererà quota 2 milioni di vacanzieri a fatica.
Per la cronaca, le cause sono molte e stanno colpendo tutte le città d’arte italiane: il grande caldo prima e gli acquazzoni subito dopo hanno certamente spinto molte persone a cambiare progetti e non scegliere Roma, città dove si deve camminare molto per godere appieno le sue bellezze. Eppoi non si può contare su un traino importante come i grandi eventi – concerti in primis – che già a settembre riprenderanno con la Ryder Cup di golf. Ma molto incidono sia gli effetti dell’inflazione e del caro mutuo sulle singole buste paga sia l’aumento dei prezzi che ha anche nella Capitale ha riguardato le realtà più battute dai turisti: hotel, ristorante e shopping.
Fin qui la situazione, anche se la categoria degli albergatori sta provando ad attrarre più clienti, mettendo a disposizione Ncc per sopperire alla mancanza di taxi oppure organizzando tour tra musei e monumenti. Eppure non tutto è negativo in questo periodo. «Registriamo – aggiunge Necci – un timido ritorno dei turisti cinesi: si muovono in gruppi e saranno il 2 per cento del totale, ma è un buon segnale perché quel mercato era ancora chiuso fino a qualche mese fa». Di converso cala la presenza degli americani, quelli con maggiore capacità di spesa, mentre tra gli europei confermano di amare particolarmente Roma tedeschi, inglesi, francesi e olandesi”.

 

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014