Nel 2020 sulla Roma-Viterbo sono state soppresse circa 5.000 corse.
Dall’inizio del 2021, ad oggi ne sono saltate circa 1.000, realtà che ci fa immaginare un futuro prossimo venturo molto, ma molto difficile per chi questa linea è costretto, suo malgrado, ad usarla.
Non per niente la Roma Nord è considerata la tratta ferroviaria peggiore di tutta la Penisola, seconda solo alla Circumvesuviana.
A seguito di tutte queste cancellazioni, delle pessime condizioni delle carrozze, della vita infernale dei pendolari e delle giustificazioni pilatesche di ATAC abbiamo sentito Fabrizio Bonanni, fondatore e presidente del “Comitato pendolari Roma Nord”. Da lui, fruitore della linea, veniamo a conoscere così tanti risvolti negativi che vien da chiedersi come mai ci siano ancora persone che la usano e che pagano regolare abbonamento/biglietto.
Per prima cosa le norme anti-Covid sono un’utopia e non esiste alcun incaricato che le faccia rispettare, perchè a bordo esiste la sola figura del macchinista che, per definizione, deve solo guidare il convoglio. Quindi disattesi i distanziamenti e gli assembramenti. Questi ultimi vengono naturali quando, nelle ore di punta e dopo le lunghe attese, compare uno strapelato convoglio che viene preso d’assalto. Un po’ Africa suburbana un po’ Far West.
Alcuni focolai di Covid sono stati evidenziati sia fra il personale viaggiante che fra quello a terra. Queste quarantene vengono usate da Atac come pretesto per giustificare l’assoluto disservizio sulla Roma-Viterbo. Di fatto manca il concetto o la volontà (?) di far ricorso ad una logica turnazione. Eppure, ci dicono, che, in passato, la municipalizzata fece degli appositi concorsi per abilitare anche i capitreno a condurre le vetture. Quindi un minimo di margine di rotazione ci dovrebbe essere e dovrebbe essere sufficiente a tappare i buchi che man mano si creano…
Il più delle volte le corse vengono annullate senza alcun preavviso da parte di Atac e addirittura la notizia infausta viene data con i viaggiatori già a bordo.
Sono, poi, gli stessi utenti a mettere in atto, via social, un passa parola che arriva anche all’Azienda che la fa sua.
Ovvio che questi Comitati di pendolari (vale anche per altre linee) abbiano, come si suol dire, il dente avvelenato e oltre a tutto il disservizio e al menefreghismo, la municipalizzata li attacca regolarmente ed è subito pronta a smentirli. Ma voi lo sapete che più della metà dei treni in questione non ha condizionamento per l’estate e dramma ancor più assurdo non è dotata di servizi igienici? Pare che la rovina della Roma Nord non interessi a nessuno, nè a sindaci nè ad istituzioni che compaiono brevemente solo in periodo pre-elettorale.
Alla municipalizzata si chiede di spiegare chiaramente i motivi per cui chi è abilitato alla conduzione non ha accesso al servizio, contribuendo con la sua assenza all’effettiva catastrofe quotidiana della linea.
Qui ci fermiamo anche se ci sarebbe ancora tanto da dire: dalle centinaia di carrozze abbandonate su binari dimenticati in piena campagna, ai mortali passaggi a livello incustoditi, dalle stazioni fatte e rifatte e mai aperte fino al mitico raddoppio fra Riano e Morlupo che vantando una lunghezza di ben 5 km è causa di studi, tavoli di lavoro e rimandi continui.
Ci accodiamo all’hastag lanciato dal Comitato, che pare un vero grido di dolore, e che vi proponiamo perché sia sempre evidente la condizione di disagio di tanti lavoratori: #soffriconnoi.