Categorie: Economia urbana

Il Giubileo parte in salita: hotel quasi vuoti e niente pienone nei ristoranti

I timori di commercianti e imprenditori. "Non c’è stata una grande affluenza turistica e anche i prezzi delle camere degli hotel sono rimasti invariati, come nel periodo pregiubilare", spiega il presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli

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Il Giubileo parte in salita: l’atteso boom per i commercianti non è ancora arrivato. Hotel e alloggi sono per lo più vuoti e anche fra i bar e i ristoranti del centro l’afflusso della clientela è sotto le aspettative.

Dopo l’apertura delle Porte Sante, tra pochi giorni partirà il primo grande evento del Giubileo, dedicato agli operatori della comunicazione, che si terrà dal 24 al 26 gennaio tra piazza San Giovanni e piazza San Pietro. Ma non sembra muoversi nulla. Dall’inizio dell’anno giubilare “non c’è stata una grande affluenza turistica e anche i prezzi delle camere degli hotel sono rimasti invariati, come nel periodo pregiubilare”, ha spiegato il presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli, interpellato dall’agenzia Nova.

Sulle principali piattaforme online dedicate agli affitti turistici, come “Booking” e “Airbnb”, sono ancora molte le strutture disponibili. Su “Booking” se ne trovano ben 7.699 in tutta la città, di cui 375 in zona San Giovanni e 1.317 in zona Vaticano Prati. Su “Airbnb” poco più di mille. “Il turismo religioso tendenzialmente non è alto spendente – prosegue il presidente di Federalberghi Roma -. I pellegrini prenotano per lo più strutture fuori Roma o in residenze religiose dislocate tra le periferie, la provincia e il litorale”.

Per quanto riguarda i costi per il periodo 23-26 gennaio, a San Giovanni si va da un minimo di 50 euro a persona per notte in un Bed and breakfast in piazza Ragusa a un massimo anche di 2.711 euro a notte per una camera extralusso sull’Appia a 1,2 chilometri da Porta Maggiore, con punte di oltre 23mila euro a notte per un appartamentino terrazzato di 60 metri quadrati a cento metri dalla stazione Ponte Lungo della Metro A. In zona Vaticano Prati invece il prezzo minimo oscilla tra i 36 euro a notte per persona per un posto letto in un dormitorio, mentre le camere standard, singole o matrimoniali costano circa 50 euro a notte a persona. Anche qui le punte più alte di costo superano le migliaia di euro: si può pagare fino a 28.250 euro a notte per un appartamento panoramico con vista su piazza San Pietro, oppure 2.750 euro a notte per una junior suite privata.

A confermare l’avvio in sordina, anche nel settore della ristorazione, è il presidente di Fipe Confcommercio Roma, Sergio Paolantoni. “Non c’è stato un grande impatto rispetto alle aspettative, ma i locali intorno al Vaticano e alle Basiliche hanno avuto un costante afflusso di clienti”. Lo stesso vale anche per i piccolo e micro imprenditori locali, dai vetturini agli ambulanti. Fra questi, con due Giubilei di esperienza alle spalle, c’è il presidente dell’Associazione storica urtisti, Giovanni Di Veroli, che spiega: “Adesso lavoriamo principalmente nelle zone di San Pietro e dei Musei Vaticani. Tuttavia gli urtisti sono sotto organico. Credo che da marzo in poi migliorerà la situazione”. La speranza che possano esserci dei maggiori incassi sta nell’arrivo dell’alta stagione per molti. “Un maggiore afflusso turistico dovrebbe esserci da marzo, in primavera – osserva il presidente della Nuova associazione Vetturini romani, Angelo Sed -, ma essendo pellegrini non crediamo che questi flussi possano favorire il lavoro sul territorio”.

Secondo i commercianti, a scoraggiare le prenotazioni è anche l’alto numero di cantieri ancora aperti. “Tra piazza Venezia dove sono in corso i cantieri per la costruzione della Metro C e via del Tritone, intasata dal traffico, per noi il Giubileo non è mai partito”, ha spiegato Sed. Ma anche il commercio online, secondo vicepresidente vicario di Ana Ugl, Angelo Pavoncello, avrebbe frenato gli acquisti. “L’auspicio  – ha conlcuso – è che l’anno giubilare porti giovamento all’economia reale per tutta la città. Per ora stiamo notando che non c’è una differenza: un po’ si lavora meglio nei mercati a ridosso del centro come quelli settimanali del Villaggio Olimpico o al Trionfale, ma le difficoltà per gli ambulanti rimangono”.

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