“In questa zona c’è una concentrazione con pochi eguali di aziende che esportano moltissimo: il problema è arrivare al raccordo anulare”. A dirlo è Renato Sciarrillo, responsabile della sede Unindustria di Latina, in un’intervista al dorso romano del La Repubblica, riferendosi alla cosiddetta Area Sud del Lazio, il territorio tra Aprilia, Albano, Pomezia e Nettuno.
“Un problema che si riassume in una sola parola: infrastrutture. Strade, autostrade, ferrovie, porti. A Santa Palomba vicino Pomezia, c’è addirittura un interporto, una specie di stazione ferroviaria dove le merci dovrebbero passare facilmente da un mezzo all’altro: quasi abbandonato, fatiscente, del tutto inefficiente”.
Eppure i numeri dell’Area Sud – scrive Repubblica – sono importanti: 20mila “unità locali” (aziende e società), 85mila addetti, un contributo della manifattura al valore aggiunto complessivo dell’area di più del 50% (vuoi dire che metà dell’attività e della ricchezza prodotta nella zona viene dall’industria), e ancora 4,2 miliardi di valore aggiunto complessivo, 332mila abitanti interessati, 43 anni di età media che è una rarità nell’Italia che invecchia, evia dicendo .
I consulenti di Unindustria – scrive Repubblica – si sono perfino sbizzarriti a calcolare l'”indice di vocazione industriale”, un sofisticato parametro che mixa il valore aggiunto per addetto all’industria, quello per addetto totale a tutti i settori economici, l’incidenza dei lavoratori nella manifattura sul totale, e via dicendo. Bene: è venuto fuori un valore vicinissimo a quello della Brianza, come dire l’area industriale per eccellenza del Paese.
Il progetto “Focus Area Sud” è stato presentato da Unindustria alla regione , al governo, alle banche. Indica una serie di progetti industriali, per i quali si sollecita la disponibilità rapida di agevolazioni e incentivi, non esclusi quelli del Pnrr ammesso che mai il piano parta davvero. Ma soprattutto testimonia la carenza paurosa di infrastrutture di collegamento sia interno che con le dorsali di sviluppo del Paese, e quindi la necessità di ingenti impegni pubblici per cogliere le grandi opportunità di sviluppo create dalle tantissime imprese presenti.