Nel primo trimestre 2024 l’export dei poli tecnologici del Lazio torna a crescere registrando un più 19,5 per cento (variazione tendenziale a prezzi correnti). Nel dettaglio, il polo farmaceutico ha evidenziato una crescita del 29 per cento mentre il polo Ict ha segnato un più 9,9 per cento. In frenata invece il polo aerospaziale. È quanto emerge da uno studio realizzato dal Research department di Intesa Sanpaolo.
Il polo farmaceutico laziale con un più 29 per cento nel primo trimestre ha visto un importante rimbalzo delle esportazioni verso il Belgio (più 58,7 per cento), primo mercato di sbocco. Segnali positivi si sono osservati anche nei Paesi Bassi e negli Stati Uniti, rispettivamente secondo e terzo paese di destinazione dell’export del cluster, mentre sono in calo le esportazioni verso la Germania (meno 25,6 per cento), Austria (meno 41,2 per cento) e Regno Unito (meno 85,5 per cento). Secondo l’indagine di Intesa Sanpaolo, la performance del polo laziale in questi primi tre mesi dell’anno conferma la vivacità della farmaceutica regionale, in ripresa dopo il rallentamento del 2023, e si inserisce in un contesto caratterizzato da elevata eterogeneità: hanno infatti chiuso in territorio positivo anche il polo farmaceutico di Napoli e quello toscano, mentre si è osservato un calo dell’export nei cluster lombardo e catanese.
Dopo il rallentamento del 2023 anche l’export del polo Ict romano torna in territorio positivo (più 9,9 per cento). Lo studio di Intesa Sanpaolo sottolinea che a sostenere il rimbalzo hanno contribuito in particolare Egitto ed Emirati Arabi Uniti, ma segnali positivi si sono registrati anche nei Paesi Bassi, India, Regno Unito, Stati Uniti e Germania. In questo avvio d’anno, il polo Ict romano evidenzia il miglior andamento tra quelli delle altre realtà Ict monitorate a livello nazionale. Dopo il calo registrato nel 2023 continua la contrazione per il polo dell’aerospazio regionale (meno 27,5 per cento, pari a meno 330,5 milioni di euro) nonostante gli scambi positivi registrati con Stati Uniti, Qatar e Turchia. La lettura trimestrale di questi dati deve però essere fatta con cautela, tenendo conto delle tipologie di prodotti esportati, realizzate su grandi commesse pluriennali.
Il monitor dei poli tecnologici del Lazio realizzato dal Research department di Intesa Sanpaolo conferma la rilevanza dei poli hi-tech regionali nel panorama manifatturiero italiano. Nel report viene analizzata l’evoluzione delle esportazioni anche dei due distretti tradizionali del Lazio. Il distretto della Ceramica di Civita Castellana, dopo l’arretramento registrato nel 2023, chiude il primo trimestre di quest’anno con un calo tendenziale delle esportazioni del meno 4,7 per cento. Anche l’altro distretto della ceramica italiana, le Piastrelle di Sassuolo, mostra un andamento analogo, con un calo del 7,2 per cento tendenziale nel primo trimestre del 2024. Per il distretto viterbese pesano le dinamiche negative registrate in Austria, Svizzera e Francia mentre si registrano dati positivi in Germania, Stati Uniti e Regno Unito.
Nonostante il fenomeno della “moria dei kiwi” dello scorso anno, continua il trend positivo per il distretto dell’ortofrutta dell’Agro Pontino (più 2,2 per cento tendenziale nel primo trimestre del 2024). Il mercato tedesco (più 4 per cento tendenziale) resta il primo paese di destinazione dei prodotti ortofrutticoli della provincia di Latina e assorbe circa la metà delle vendite dell’intero distretto. Buoni risultati in Polonia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Ungheria e Regno Unito, che riescono a compensare il calo registrato verso Stati Uniti, Belgio e Francia.
“Nel primo trimestre le esportazioni distrettuali laziali hanno mostrato una progressiva ripresa dopo un 2023 più complicato. Il polo farmaceutico e Ict cosi come il distretto dell’agro-pontino hanno avuto ottime performance – dichiara il direttore regionale Lazio e Abruzzo Intesa Sanpaolo, Roberto Gabrielli -. La diversificazione produttiva regionale, il tessuto economico con la massiccia presenza di piccole e medie imprese, distretti e filiere di prossimità deve continuare a rappresentare un punto di forza per la competitività della regione. Per questo con il nuovo programma ‘Il tuo futuro è la nostra impresa’ abbiamo messo a disposizione delle imprese laziali 8 miliardi di euro fino al 2026 per accompagnare la progettualità di PMI e aziende di minori dimensioni su ambiti prioritari tra i quali, appunto, internazionalizzazione, digitalizzazione, Transizione 5.0 ed energia”, conclude.