La Bce ha mantenuto fede oggi al proprio impegno annunciato nella scorsa riunione di febbraio di alzare nuovamente il costo del denaro di 50 punti base ma, al tempo stesso, ha dato chiara indicazione di star monitorando con attenzione la situazione di forti tensioni determinatasi sui mercati e ha legato ancora più strettamente ogni futura mossa sui tassi all’andamento dei dati macroeconomici.
Una rassicurazione che sembra far pensare se non ad una fine della manovra di stretta quantomeno su un rallentamento del ritmo degli aumenti: in soldoni un eventuale nuovo rialzo dei tassi nella prossima riunione di inizio maggio sarà di 25 punti base anziché di 50 sebbene la presidente Christine Lagarde in conferenza stampa abbia sottolineato come se la situazione di incertezza dovesse diminuire, il consiglio – che oggi ha votato in larga maggioranza per il nuovo aumento – sia ben cosciente che vi è ancora “molta strada da fare nella lotta all’inflazione”.
Al tempo stesso appare di grande rilevanza la decisione di eliminare dal comunicato di fine vertice il riferimento ribadito fino all’ultimo meeting di voler continuare “ad aumentare i tassi di interesse in misura significativa a un ritmo costante e a mantenerli su livelli sufficientemente restrittivi da assicurare un ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% nel medio termine”.
La nuova formula sottolinea invece l’attuale clima di incertezza che impone una disamina strettamente legata ai dati. “L’elevato livello di incertezza accresce l’importanza di un approccio fondato sui dati per le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di riferimento, che saranno determinate dalle sue valutazioni sulle prospettive di inflazione alla luce dei nuovi dati economici e finanziari, dalla dinamica dell’inflazione di fondo e dall’intensità di trasmissione della politica monetaria”.
La Bce ha anche cercato di fornire rassicurazioni sulla tenuta del sistema bancario dell’Eurozona a fronte della crisi delle banche regionali negli Usa e di Credit Suisse in Europa. “Il Consiglio direttivo segue con attenzione le tensioni in atto sui mercati ed è pronto a intervenire ove necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’area dell’euro – recita il comunicato dei governatori -. Il settore bancario dell’area dell’euro è dotato di buona capacità di tenuta, con solide posizioni di capitale e liquidità. In ogni caso, la Bce dispone di tutti gli strumenti necessari per fornire liquidità a sostegno del sistema finanziario dell’area dell’euro, qualora ve ne sia l’esigenza, e per preservare l’ordinata trasmissione della politica monetaria”.
Interpellato in materia, il vicepresidente Luis De Guindos ha peraltro spiegato che l’esposizione delle banche europee a Credit Suisse è limitata e non concentrata in particolare in alcun istituto specifico.