La guerra dei dehors: il Campidoglio contro il governo che vuole renderli permanenti

Lucarelli: "Inaccettabile". Per il presidente della commissione Commercio di Roma Capitale: "Molto semplicemente: non si può fare". Mentre l'Anci chiede al ministro Urso regole chiare e un confronto con i Comuni

Tavolini e dehors a Roma photo credit: Antonio David Sinopoli

È scontro tra governo e Campidoglio sui dehors. Mentre Roma Capitale lavora a una norma che prevede la rimozione delle pedane dal centro storico nel 2025, il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, promette ai ristoratori una legge salva-dehors da inserire in quella annuale per la concorrenza.

La proposta di renderli permanenti è arrivata ieri a margine di un incontro alla Camera dedicato alla ristorazione, dove il ministro ha detto che i dehors possono essere considerati “anche un elemento di decoro urbano”, precisano che il governo ritiene che questa “possa essere un’occasione per rendere l’attività di ristorazione ancora più funzionale alla socialità e a quel decoro urbano che nei nostri centri storici va sempre più affermato”. Inizialmente il governo Meloni aveva stabilito una proroga sulle norme relative ai dehors decise durante la pandemia, che era prevista fino al 31 dicembre 2024, ragion per cui il Comune di Roma, attendeva il 2025 per mettere il pratica il piano sull’occupazione del suolo pubblico, che avrebbe dovuto alleggerire la pressione dei dehors in alcune della città, soprattutto nel I Municipio.

La proposta di Urso è stata definita “inaccettabile” dall’assessora capitolina Monica Lucarelli. Per la responsabile delle Attività produttive di Roma Capitale, “la decisione di mantenere i dehors risultanti dalla pandemia senza tener conto delle specificità locali è un evidente segno di arroganza e disinteresse da parte del governo centrale. Questa mossa è chiaramente dettata da interessi politici e non tiene in considerazione le vere esigenze dei residenti e degli imprenditori locali”.

Sulla stessa linea anche Andrea Alemanni, presidente della commissione Commercio di Roma Capitale, che dichiara: “Molto semplicemente: non si può fare. Urso parla con incompetenza di un argomento molto serio che invece andrebbe studiato. In palese violazione e contrasto con le autonomie e le responsabilità che gli enti locali hanno nei confronti dei cittadini. Basta con gli slogan inutili”, conclude.

Mentre Antonio Decaro, presidente dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci), chiede al ministro “regole chiare” e di confrontarsi con con l’Anci e ascoltare le richieste dei Comuni. “Non c’è dubbio – precisa – che tavolini all’aperto e dehors, soprattutto dopo il Covid, abbiano sostenuto la ripresa economica e sociale nelle città, ma sono necessarie regole chiare per sostenere le attività economiche evitando le occupazioni selvagge”.

 

 

 

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