La Raggi in Via del Corso rischia di finire in buca

Convivere con i problemi della città potrebbe dare nuova credibilità alla Giunta alle prese con un degrado che sembra irreversibile. Il Sindaco inciampa come tutti.

 

All’inaugurazione dell’area pedonale di Via del Corso il sindaco Virginia Raggi si è imbattuta, pure lei, in una buca rischiando di rovinare i sandali e persino di cadere.  Poi, dopo il mancato tuffo e per riprendersi dall'”esemplare” barcollamento, col suo bodygard ha fatto un po’ di shopping nella zona di Fontana di Trevi.

La buca galeotta e la foto del passeggio fra i negozi (di basso livello per essere nel centro del centro) della via sono stati immortalati nelle cronache cittadine dai principali quotidiani, quasi per esprimere sbigottimento per accadimenti e casualità che la Virginia affronta “di sorpresa” e che sono gli stessi  che per la gens romana fan parte della vita quotidiana: cascare nella buca, pregare Dio di non essersi fatti nulla, tirare accidenti alla gestione della Capitale, e riprendere il cammino, veloci per non far tardi in ufficio….

Tuttavia queste ulteriori “inciampi” potrebbero essere di stimolo a Virginia Raggi per testare personalmente quel che per i cittadini è vergogna e rischio quotidiano. Questo malessere dei romani è stato fonte e ragione della sua più che vittoriosa campagna elettorale. Ma forse il Sindaco non ricorda più! Solo tornando a mischiarsi ai problemi dei concittadini, anziché girare come una trottola fra eventi istituzionali e conferenze stampa/monologhi assolutori può toccare con mano la realtà e valutarne l’effettiva gravità.

Invece di chiedere ai cittadini di diventare delatori di gesti incivili, dovrebbe diventare lei stessa testimonial di quanto va storto nella Capitale, camminando ogni giorno fra la sporcizia e i miasmi delle strade, oppure fra lo scempio di parchi monumentali, come Villa Borghese. Solo dopo aver individuato i delitti al decoro e i corpi del reato sul Patrimonio, chiedere  l’intervento immediato dei responsabili della sua Amministrazione e sondare responsabilità e eventuali inciuci.

E ciò potrebbe essere un nuovo inizio per una Giunta sottoposta al fuoco incrociato di amici e nemici, compresi i partiti al governo coi cinquestelle , come la Lega, e gli stessi grillini. Per non parlare dei media che dedicano inchieste su inchieste sempre sulle stesse cose, diventate una sorta di tormentone, proprio come quello delle buche.

Infatti il problema della giunta della Virginia  non è tanto la comunicazione (per la quale, comunque, non è portata) o la soluzione di problemi, alcuni impossibili con le sole risorse comunali, ma soprattutto la mancanza di partecipazione e di condivisione della gravità delle condizioni della Capitale.

Si tratta di presupposti per cominciare a riscoprire comportamenti in grado di infondere nella gente, come nei media, la credibilità e l’impegno unito alla capacità di risolvere i problemi, sia pure col tempo e con l’aiuto, necessario, del governo e dei romani stessi, troppo abbandonati e sfiduciati.

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