Lazio: progetti per centri aggregazione giovanili, al via bando da 2,9 milioni

100mila euro pari all’80 per cento della spesa massima ammissibile del progetto di 125 mila euro per i Comuni con popolazione superiore ai 5 mila abitanti e per i singoli municipi di Roma.

Nel Lazio 2,9 milioni di euro da destinare a progetti per la creazione di centri di aggregazione giovanile a cui possono partecipare tutti i Comuni della regione e i municipi di Roma Capitale. E’ quanto prevede il bando “Lazio aggrega” che è stato presentato quest’oggi dall’assessore alle Politiche giovanili della Regione Lazio Simona Baldassarre e dal direttore del dipartimento Politiche giovanili e Sport Alberto Sasso D’Elia alla presenza di numerosi amministratori di diversi comuni del Lazio riuniti nella sala Tirreno della sede della Giunta regionale. Il bando, prorogato fino al 31 maggio, è rivolto a: Comuni del Lazio con popolazione fino a 5000 abitanti in raggruppamento di almeno tre Enti limitrofi tra loro per i quali sono destinati 900 mila euro; Comuni con popolazione superiore a 5000 abitanti ai quali verrà destinato un milione di euro; Municipi di Roma Capitale ai quali andranno un milione di euro.

Il contributo massimo concedibile, a copertura delle spese sostenute per la realizzazione del centro di aggregazione giovanile è di 100 mila euro pari al 100 per cento delle spese ammesse per i raggruppamenti dei Comuni fino a 5 mila abitanti. Poi 100mila euro pari all’80 per cento della spesa massima ammissibile del progetto di 125 mila euro per i Comuni con popolazione superiore ai 5 mila abitanti e per i singoli municipi di Roma. Il contributo destinato alle opere di manutenzione non potrà superare l’importo di 30 mila euro. Il progetto, presentato da parte degli Enti, dovrà prevedere la collaborazione, in sede di realizzazione, di un’associazione giovanile o di un gruppo informale di giovani.

“Sussidiarietà, coprogettazione e territorio. Con queste tre parole voglio riassumere questo bando – spiega l’assessore Baldassarre – quando uscì, risposero davvero pochissimi comuni. Abbiamo quindi deciso di prorogare i termini proprio perché riteniamo che possa rappresentare un’ottima occasione per facilitare la creazione di centri di aggregazione giovanili. Tanti sono i comuni del Lazio che purtroppo rischiano lo spopolamento e la susseguente desertificazione. Noi dobbiamo fare di tutto per tenere i nostri giovani nei loro paesi offrendo loro delle opportunità di crescita, di inclusione, di aggregazione. I giovani sono il futuro della nostra regione”.

Il progetto deve prevedere: le modalità e i tempi di utilizzo dello spazio che consenta l’incontro, la condivisione e la realizzazione di attività libere; Attività e servizi culturali che valorizzino talenti e competenze; attività ricreative e sportive per facilitare l’aggregazione giovanile; percorsi di cittadinanza attiva per facilitare processi di integrazione e incontro; informazione e orientamento come ad esempio attività di sportello e assistenza ai giovani riguardo le opportunità loro dedicate da istituzioni, soggetti pubblici e privati e percorsi per la creazione di competenze utili per l’inserimento nel mondo del lavoro.

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