Legge Bilancio: assunzione dipendenti comunali, Roma chiede deroghe al governo

Sia sul tetto delle assunzioni ("servirebbero 3mila nuove unità, a fronte delle 900 possibili") che su quello della spesa

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Il Comune di Roma avrebbe bisogno di assumere 3mila nuovi dipendenti, ma con il tetto stabilito nella bozza della nuova legge di Bilancio al massimo si arriverebbe a 900. A dirlo è il neo assessore capitolino al Personale, Giulio Bugarini, durante il primo discorso in Assemblea capitolina.

La norma prevede che un tetto alle assunzioni a tempo indeterminato nella pubblica amministrazione in misura pari al 75 per cento della spesa relativa al personale cessato dal servizio nell’anno precedente. Considerato che il Comune stima che entro fine anno “le uscite siano 1.200 ” con quella norma “non più di 900 persone potrebbero essere assunte a fronte di una necessità di 3mila unità”, ha spiegato Bugarini, che ha precisato che “c’è un’interlocuzione proficua con il governo per evitare che la norma cada su Roma”.

Da parte sua il sindaco Robero Gualtieri ha aggiunto di aver già “scritto al ministro della Funzione pubblica Paolo Zangrillo per chiedere di rafforzare le assunzioni e il governo ha aperto un tavolo con il ministero dell’Economia e finanza e con quello della Funzione pubblica per aumentare le assunzioni, è chiaro che non si può dall’altro lato limitare le assunzioni con la legge di bilancio”. Gualtieri si è detto fiducioso sulla “disponibilità a stralciare Roma da questa norma, poiché stavamo lavorando positivamente proprio per fare l’opposto”.

Il secondo problema in merito alle assunzioni dei dipendenti comunali a Roma – oltre al tetto previsto nella bozza della legge di bilancio – riguarda “quanto disposto dalla legge finanziaria del 2007, secondo cui la nostra spesa complessiva per il personale non può essere superiore a un limite che, nell’attualità, è di circa 1,2 miliardi di euro, limite che se sforato in una annualità, riverbera con un blocco delle assunzioni negli anni successivi, fino al rientro”, ha aggiunto Bugarini. “Il sindaco, a più riprese, ha fatto pubblicamente presente al governo che Roma Capitale necessita di una svolta normativa urgente – ha aggiunto – dato che nonostante un volume di investimenti senza precedenti, per dare soluzioni strutturali occorre intervenire sulla capacità di spesa corrente per il personale”.

In sintesi “al governo il sindaco ha chiesto di intervenire in particolare su tre fronti – ha proseguito l’assessore Bugarini -. Il primo, per l’anno in corso, di derogare dal decreto 34 del 2019 in virtù quale siamo obbligati a ripartire le maggiori assunzioni, a cui potremmo procedere sulla base della nostra attuale capacità di spesa, nel quinquennio 2020-2024 distribuendole in limitati incrementi annui staticamente ancorati percentualmente alla spesa complessiva addirittura dell’anno 2018. In forza di questo vincolo, per il 2024 non possiamo spendere oltre 54 milioni di euro, cifra ben al di sotto delle nostre esigenze. Di qui, la nostra richiesta, risalente ormai al mese di luglio scorso, di far sì che Roma Capitale si veda riconosciuta una deroga che ci consenta di procedere da subito a ulteriori 3.000 assunzioni, considerato lo sforzo straordinario a cui la città, nell’interesse del Paese tutto, sarà chiamata durante il Giubileo della Chiesa Cattolica”.

“Il secondo, dal 2025 – ha continuato l’assessore Bugarini – di alzare il valore massimo consentito dalla legge della spesa per il personale, e quindi di poter procedere nel piano assunzionale nella direzione di recuperare il gap assunzionale ereditato. Il terzo, infine, riguarda la necessità di arginare la fuga dei dipendenti. A tal fine, si rende necessario un incremento del tetto di spesa per il salario accessorio del personale di Roma Capitale”

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