Licenze taxi, Aloisi: bene il Comune di Roma. Le tariffe più alte dei taxi? Un vantaggio per gli NCC

Il rappresentante degli NCC lancia una frecciatina a Bittarelli del 3570: la situazione attuale è frutto delle scelte delle sigle dei taxi fatte nei decenni passati

È iniziata la scorsa settimana la grande discussione attorno alle nuove licenze taxi di Roma. O meglio: se ne parla da decenni, ma nelle ultime giornate il dibattito è aumentato di intensità e durezza perché sono iniziate a trapelare le regole che porteranno nella Capitale 1000 nuove auto bianche, da sommarsi alle circa 450 doppie guide già operative. Tra le novità, il “turno Colosseo” (con i tassisti a turno fisso costretti a coprire anche i turni più scoperti), la rimodulazione delle tariffe e l’introduzione di una tariffa minima, la conoscenza della lingua inglese e delle strade cittadine. Se i tassisti si mostrano molto critici e promettono battaglia – giù in programma uno sciopero per la prossima settimana, criticato qualche giorno fa da Bittarelli proprio a Radiocolonna – di diverso avviso sono gli NCC, storici rivali dei tassisti nel trasporto pubblico non di linea e interessati a vedere come si concluderà la questione delle nuove licenze taxi.

“Il Comune di Roma si sta muovendo bene, bisogna ammetterlo – confida a Radiocolonna Giulio Aloisi, dirigente di Anitrav-NCC – soprattutto per la copertura dei turni più ostici e antipatici. Non mancano le criticità, come l’aumento delle tariffe: l’utenza locale, non turistica, va invogliata a prendere i taxi. Viceversa, far pagare di più significa escludere una parte degli utenti da un servizio pubblico”.

L’aumento dei prezzi, tuttavia, rientra nella normale dialettica e trattativa tra le istituzioni e le auto bianche, che si potrebbe risolvere nella seguente formula: metto più taxi in strada ma aumento anche il loro costo. Aloisi però ritiene che a trarre beneficio dall’aumento dei prezzi dei taxi diano paradossalmente (ma nemmeno troppo) un vantaggio ai noleggiatori.

“Si tratta certamente di uno zuccherino dato dal Comune di Roma per rendere la pillola meno amara. Sappiamo bene che l’assessore alla mobilità Eugenio Patané sta ricevendo molte pressioni e sta cercando un normale equilibrio politico – prosegue Aloisi – ma quella che nasce come una misura pro-taxi (l’aumento delle tariffe ndr) non farà altro che favorire gli NCC. Quando il costo di un taxi si avvicina a quello di un NCC, molti utenti preferiranno un servizio più di qualità”.

Il dirigente di Antitrav, infine, lancia una frecciatina al suo omologo dei tassisti, Loreno Bittarelli del 3570, che in un’intervista uscita la scorsa settimana ha sostenuto che avrebbe preferito l’inserimento iniziale di 300 licenze da aumentare (in caso) con gradualità in base alle esigenze della mobilità.

“Alcune dichiarazioni di Bittarelli fanno sorridere, soprattutto quando parla dell’esigenza di aumentare l’offerta solo di 300 licenze quando fa riferimento all’immobilismo degli ultimi 20 anni – conclude Aloisi – se sono vent’anni che non vengono rilasciate le licenze è perché nelle commissioni consultive c’erano i tassisti che bloccavano il rilascio delle licenze taxi attraverso i bandi. Lamentarsi che c’è stato un immobilismo per 20 anni ed ora si introducono 1000 nuove licenze non ha davvero senso. Se si è arrivati a questa situazione di chi è la colpa?”

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