L’incidenza dell’evasione tariffaria sul servizio di Atac. Due teorie a confronto

Il punto di vista di Odissea Quotidiana e di Mercurio Viaggiatore su uno dei temi più spinosi del tpl capitolino

Maledetta evasione. Nel trasporto pubblico di Roma, quello dei ‘portoghesi’ è un argomento su cui si dibatte animatamente da anni. Il dibattito verte essenzialmente sui metodi e i mezzi da adottare: il tornello nelle metro ha ridotto il fenomeno ma ci sono ancora molte strategie per eluderlo (salto del tornello, entrare dall’uscita, attaccarsi a chi entra con un regolare biglietto etc.), la tecnologia ha offerto nuovi strumenti per pagare ma in tanti ancora non lo fanno, i controllori ci sono ma non sembrano sufficienti e la loro “visibilità” non utile alla causa (a Berlino, per esempio, i controllori entrano in borghese, evitando che il furbetto scenda in tempo utile per eludere il verbale). Il dibattito verte sui metodi ma non sul fine: bisogna adottare strategie per combattere l’evasione tariffaria. Ma quest’evasione quanto incide, nel concreto, sul servizio di Atac?

Ci sono a riguardo due teorie differenti, elaborate da due punti di riferimento importanti dell’informazione e l’analisi sul tpl capitolino: Odissea Quotidiana e Mercurio Viaggiatore.

“Tra i discorsi più ricorrenti sul trasporto pubblico della Capitale, c’è sicuramente il tema della lotta all’evasione tariffaria, secondo il quale se Atac si mettesse a combattere sistematicamente i “portoghesi” vedrebbe i suoi bilanci risanati. Un tema certamente ancora attuale, ma la cui valenza economica è piuttosto relativa. Consultando i recenti bilanci di Atac emerge chiaramente come l’azienda abbia incrementato le attività di verifica dei passeggeri e di incasso derivante dall’evasione tariffaria: dai 2,7 €mln incamerati grazie alle multe nel 2018, il valore è quasi raddoppiato ai 4,5 €mln del 2019, fino ai 5,2 €mln del 2022 e ai 5,6 €mln del 2023, l’ultimo dato a disposizione nel bilancio recentemente chiuso – spiega OQ – Un dato certamente parziale, su un fenomeno di più ampia portata che non è conosciuto perfettamente a livello di numeri: attualmente non abbiamo a disposizione stime sufficientemente aggiornate sulla percentuale di evasori non paganti. Quel che è certo è che il dato si aggira intorno alle poche unità percentuali sulle metropolitane e cresce sulla rete di superficie: la discriminante è la presenza dei tornelli che, pur non risolvendo completamente il problema, certamente rende più difficile la vita ai portoghesi. Anche ammettendo che gli incassi potenziali possano essere 10 volte più alti, attestandosi intorno ai 60 €mln, l’incidenza sugli introiti complessivi di Atac – attualmente pari a circa 1 miliardo di euro – arriverebbe a malapena al 7%.Combattere l’evasione tariffaria resta certamente un tema di grande rilevanza, sia dal punto di vista “educativo” all’uso del trasporto pubblico, sia sotto il profilo della sicurezza a bordo dei mezzi, ma probabilmente non ha più quell’incidenza economica che aveva fino agli anni ’90”.

Di diverso avviso Mercurio, che spiega a Radiocolonna il proprio punto di vista.

“Da Contratto c’è una strettissima interdipendenza tra incassi da biglietti/abbonamenti e incassi dal Comune di Roma. Il Contratto con il Comune, infatti, stabilisce che questo paghi ad ATAC il 65% dei costi del servizio, mentre il restante 35% se lo deve recuperare dalla tariffazione. Non a caso il Comune di Roma negli ultimi anni ha programmato sempre meno servizio, arrivando al minimo storico del 2023. I dati sulle multe ci fanno capire solo che in parte devono aver aumentato /migliorato i controlli, in parte l’evasione deve essere aumentata. Una stima, sempre molto approssimativa, la può fare solo ATAC – racconta il blogger a Radiocolonna –  La quota “incassi da biglietti/abbonamenti” è un enorme problema che influenza direttamente il livello di servizio. Nel 2012 l’aumento delle tariffe ha comportato un calo dei passeggeri, o più verosimilmente un piccolo calo di passeggeri e un rilevante aumento dell’evasione. quindi anche gli effetti del futuro aumento dei biglietti non possono dirsi lineari e scontati o prevedibili”.

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