Sicurezza, nuovi treni, infrastruttura e gli aggiornamenti sulla Roma-Civita Catellana-Viterbo e sulla Roma-Lido da affrontare con Ansfisa (l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali). Capire il cronoprogramma legato all’arrivo dei nuovi treni attraverso un’interazione con Cotral. È fittissima l’agenda del Comitato pendolari Ferrovia Roma Nord e del Comitato pendolari Roma-Lido, che dopo la pausa natalizia sono tornati alla carica per ottenere dalle istituzioni e dai gestori della linea garanzie e risposte sul futuro delle due ferrovie ex-concesse. Per farlo, hanno anche inviato una lettera di fuoco alla Regione Lazio in cui i comitati rinfacciano al gruppo dirigente che fa riferimento al presidente Francesco Rocca – in sostanza – di non aver dato seguito alle tante promesse e aspettative.
“Osserviamo con amarezza che, nonostante le grandi attese, stiamo al punto di partenza: il Giubileo è iniziato è i treni latitano, tra manutenzioni e nuovi treni di cui non si conosce più la sorte – racconta a Radiocolonna Fabrizio Bonanni, presidente del Comitato pendolari Ferrovia Roma-Nord – l’anno scorso siamo andati a Caserta a vedere questi nuovi convogli ma ad oggi non sappiamo ancora nulla di questi 11 treni (6 destinati dalla Roma-Viterbo, 5 alla Roma-Lido) che in futuro, chissà quando, dovrebbero essere addirittura 38 in totale. Chissà quando, appunto”.
Ma i dubbi di Bonanni non si limitano ai nuovi treni ma a quasi tutti gli aspetti che riguardano la linea che collega Roma con la Tuscia.
“Non sappiamo ancora nulla nemmeno sui lavori al capolinea Flaminio, né sulla chiusura della tratta extraurbana per i lavori di raddoppio e ammodernamento. Si era parlato di maggio ma ad oggi, a febbraio, tutto tace – prosegue Bonanni – a tal proposito è fondamentale capire quale sarà il piano di mobilità alternativa per impedire che i pendolari rimangano a piedi o non abbiano un servizio all’altezza”.
Ma una delle partite più intriganti riguarda il progetto delle Unità di Rete, ovvero l’unificazione e la razionalizzazione del servizio bus tra i comuni del Lazio sotto la supervisione di Astral e della Regione Lazio. Come racconta Bonanni, per la zona relativa alla tratta interessata dalla Roma-Viterbo non sarebbe previsto il collegamento con Montebello, ritenuto fondamentale dai pendolari.
Tuttavia, i problemi futuribili lasciano spazio a quelli del presente.
“Le problematiche legate alla quotidianità non sono meno rilevanti di quelli in prospettiva – conclude Bonanni – c’è un treno extraurbano, quello che passa a Riano alle 7,24, che viene soppresso matematicamente 5 giorni su 7. Per non parlare della sporcizia delle stazioni, tipo Montebello, che stanno raggiungendo livelli di indecenza mai visti”.