Domenica 27 ottobre si vota per il presidente ed il consiglio regionale dell’Umbria.
ella terra di San Francesco M5S e Pd hanno trovato un’intesa non solo per contrastare l’impetuosa avanzata della Lega di Matteo Salvini e del centrodestra unito, ma anche per risolvere i molti problemi della regione che ancora non si è risollevata dalle rovine e dai lutti del terremoto.
Dunque, i due alleati di governo, ai confini del Lazio, hanno messo da parte incomprensioni e litigi per marciare uniti.
Ma perché l’intesa raggiunta in Umbria non può essere riproposta a Roma? Questa è una domanda che si pongono molti romani alle prese da ormai troppi anni con problemi non secondari. La Capitale, infatti, ed i suoi cittadini soffrono per un continuo degrado che, a quanto pare, nessun sindaco e nessuna maggioranza sono riusciti ad affrontare in modo adeguato.
Per fermarci alle ultime tre legislature comunali, al Campidoglio si sono avvicendate tre diverse formule politiche: il centrodestra (Gianni Alemanno sindaco), il centrosinistra (Ignazio Marino) ed attualmente il M5S (Virginia Raggi).
Ebbene, in oltre dieci anni e con formule politiche diverse (non si può proprio dire che i romani non le abbiano provate tutte), Roma continua a scivolare sempre più giù nelle classifiche della vivibilità cittadina.
Due sono in particolare i problemi più gravi che rendono sempre più difficile la vita nella Capitale d’Italia, che pure dovrebbe essere la vetrina più bella del nostro Paese, anche perché, oltre alla sua storia millenaria che attira milioni di turisti, è il centro del cattolicesimo ed anche una sede Onu (nell’Urbe c’è la sede della Fao). Le due emergenze sono i rifiuti ed il traffico.
Da troppo tempo i romani sono costretti a veri e propri slalom intorno ai cassonetti che l’Ama non riesce a svuotare e che diventano di conseguenza cumuli enormi di sacchetti (quando va bene perché per le strade ormai si trova di tutto) per la gioia di topi e gabbiani.
Quanto al traffico ed ai trasporti cittadini siamo in un vero marasma. File e file di auto incolonnate, camion parcheggiati dovunque in seconda fila per scaricare le merci, autobus dell’Atac che, oltre a viaggiare lentamente anche sulle corsie preferenziali, passano ad “ogni morte di Papa” (siamo a Roma e ci si permetta la battuta), le metropolitane che viaggiano a singhiozzo e con più stazioni spesso chiuse per guasti alle scale, ormai definite (im)mobili, per forti infiltrazioni d’acqua ed altro.
Come detto, nessuna amministrazione è riuscita nell’ultimo decennio a risolvere questi problemi della vita quotidiana. E allora? – dicono i romani – Perché gli schieramenti politici in campo non depositano le asce di guerre e cercano, insieme, di raggiungere un’intesa per ridare all’Urbe quella dignità persa da tempo? Perché non firmano un vero e proprio “Patto per Roma” lavorando costruttivamente – da maggioranza ad opposizione – per recuperare il tempo perduto in polemiche, spesso sterili, solo per portare avanti la bandiera di partito? E’ una domanda che viene posta a tutti, ma soprattutto a M5S e Pd che governano insieme la Nazione.
Trovano intese in Umbria e forse le troveranno in altre regioni ed amministrazioni locali, ma a Roma e dintorni continuano a battibeccare.