Il mercato di Porta Portese è un punto fermo di Roma. Due chilometri di banchi, dove puoi trovare di tutto: dall’abbigliamento, all’antiquariato, ai giocattoli, a piccole e grandi occasioni. E’ il classico mercato delle pulci; come troviamo a Londra, Portobello Road; a Madrid, il Rastro; o a Parigi, il Marchés aux Puces. Nasce nel 1945, un modo per venire incontro alla povertà dilagante a Roma nel Dopoguerra. L’orario di apertura? Dalle 7 alle 14. E diventa anche luogo di confronto elettorale.
Ma cosa si può trovare e cosa comprare a Porta Portese?
Poco più di mille banchi (circa 700 regolari, il resto con qualche irregolarità ammistrativa), con tanti venditori che arrivano anche dalla Campania, consapevoli che qui prima o poi passano tutti: romani e turisti. Il mercato nel corso del tempo è stato, potremmo dire, contenuto. Ai primi degli anni duemila, infatti, erano nati piccoli o grandi banchi abusivi, soprattutto nelle strade laterali a via Ettore Rolli. Ora la situazione sembra maggiormente sotto controllo, ma comunque non manca chi si mette sul bordo della strada per vendere magari il risultato della pulizia di qualche cantina. Trattare sul prezzo è d’obbligo, oltre che una forma di gioco tra cliente e venditore. I negozi per i ricambi auto e i rivenditori di bici la domenica sono chiusi, per quelli bisogna andare dal lunedi al sabato.
Ora, a parte chi si improvvisa, a Porta Portese potete davvero trovare di tutto. E’ il caso degli abiti usati, ma in questo caso dovete avere un po’ di buona volontà per riuscire davvero a scovare quello di cui avete bisogno. Questo “reparto”, chiamiamolo così, si concentra prima di tutto nella prima parte di via Ettore Rolli.
Su via Ippolito Nievo o via di Porta Portese si concentrano invece gli abiti nuovi. Anche qui si possono trovare buone occasioni, per esempio giacche a 20 euro o abiti a 35 euro, probabilmente frutto di fallimenti o di acquisizioni in stock. Su largo Francesco Anzani o via Angelo Bargoni è possibile acquistare tanti oggetti di diverso tipo, usato o nuovi: dai vinili, alla motoseghe, agli apparecchi elettronici, ai quadri. E’ bene però non prendere questa suddivisione per oro colato, infatti la tipologia dei banchi non è rigida e se davvero si è in cerca di qualcosa è utile percorrere tutti i due chilometri del mercato.
Ecco come arrivare a Porta Portese
Il modo più semplice è il tram 8 da Torre Argentina, (fermata Ippolito Nievo o Pascarella) ma poi abbiamo anche i bus 170, 23, 719, 781 (fermata Ponte Sublicio). Un’alternativa può essere il servizio metropolitano delle Ferrovie, fino a Trastevere. Se si vuole fare una passeggiata si può scendere con la metro B a Piramide, e poi incamminarsi per una ventina di minuti per via Marmorata. Difficile trovare parcheggio, si può tentare sui lungotevere, ma solo se si arriva entro le 9. All’entrata, soprattutto dalla parte della Porta, è necessario indossare la mascherina. I controlli ci sono, ma non ci è sembrato che fossero così tassativi. In teoria ci sarebbe il divieto di assembramento anche dentro il mercato, ma non è proprio facile farlo rispettare. Altri accessi da via Ettore Rolli e piazza Ippolito Nievo.
A quando la riqualificazione del mercato?
Sono anni che operatori e cittadini chiedono il rilancio del mercato. Il piano di riqualificazione redatto (ma mai attuato) dalla precedente consiliatura M5s sarà stralciato, recuperando i migliori spunti che aveva fornito quello firmato dall’ex presidente pd del municipio Cristina Maltese (anche questo rimasto sulla carta): ovvero, l’incremento di bagni pubblici e il ripristino del presidio di primo soccorso con la presenza fissa di un’ambulanza, ma anche le vie di fuga in caso di necessità, gli accessi per le ambulanze. Allo studio anche un marchio nazionale. Ma a uno anno dall’insediamento della giunta Gualtieri differenze non se ne sono viste. Ora il Comune prevede la riqualificazione di Lungotevere Testaccio e dell’area dell’ex Arsenale Pontificio. Obiettivo creare uno spazio destinato ad accogliere nuove funzioni culturali, grazie alla competizione internazionale per studenti Reinventing city.
Porta Portese, un pezzo di storia di Roma
Il nome di Porta Portese deriva dall’antica Porta Portuensis che, insieme al Ponte Sublicio, era il principale accesso alla regio Augustea di Trastevere. Ma attenzione: Porta Portese attuale non è quella originaria, ma è il frutto di un rifacimento pensato da Papa Urbano VIII nel 1.600. In quegli anni infatti furono realizzate le mura gianicolensi. Nella zona, sul Tevere, troviamo anche il vecchio arsenale pontificio. Finito nel 1715 su ordine di papa Clemente XI, era destinato alla manutenzione del naviglio fluviale, ma anche del naviglio commerciale papale.