Le proposte del collettivo di Odissea Quotidiana in vista delle prossime elezioni comunali di Roma
“La cura del ferro” è un fattore decisivo per migliorare la mobilità di una grande città come Roma. Rientrano in questa dicitura le nuove metropolitane, le linee tranviarie e le ferrovie urbane: trasporti rapidi, con sede dedicata, in grado di disincentivare l’uso delle automobili e di favorire chi decide di spostarsi con mezzi di trasporto pubblici e sostenibili. Lo sa bene il collettivo di Odissea Quotidiana, che da anni denuncia i problemi del tpl capitolino e propone soluzioni per migliorarlo. Tra queste, in vista delle elezioni che decideranno il primo cittadino romano per i prossimi cinque anni, c’è Movete Roma, un portale che contiene un programma condiviso per la mobilità romana.
Di particolare interesse appare la sezione che riguarda le possibili nuove stazioni delle ferrovie urbane della Capitale. Chi utilizza regolarmente il trasporto pubblico capitolino sa bene che per arrivare in zone come Ottavia, Balduina, Trastevere o Magliana il modo migliore spesso non prevede l’utilizzo esclusivo di bus e metro, ma anche – e soprattutto – quello delle ferrovie urbane, che in una manciata di minuti sono in grado di portare gli utenti da Tuscolana ad Ostiense, per esempio. Così, puntellare le stazioni già esistenti può offrire un’ulteriore slancio alla mobilità romana. Ecco alcune proposte di Movete Roma:
Stazione Collina Lanciani: posizionata tra le stazioni di Tiburtina e Nomentana, nei pressi di via dei Monti Tiburtini, è considerata “un fondamentale nodo di interscambio con una tramvia tangenziale da realizzare lungo l’asse di via dei Monti Tiburtini, via F. Fiorentini e viale della Serenissima. La realizzazione della stazione Collina Lanciani favorirebbe anche l’accesso all’ospedale Pertini, accorciando il tragitto da percorrere con mezzi di superficie per raggiungerlo”.
Stazione Pigneto: tra Tuscolana e Tiburtina, in grado di unire le ferrovie urbane con una stazione semi-centrale della Metropolitana C.
Stazione Massimina,: lungo la Roma-Civitavecchia, tra le stazione di Roma Aurelia e Maccarese-Fregene, potrebbe servire gli insediamenti abitativi compresi tra Malagrotta, Casale Lumbroso e la consolare Aurelia.
Stazione Quadraro: sulla Roma-Castelli, compresa tra le già esistenti stazioni di Termini e Capannelle.
Stazione Salario: sulla Orte-Fiumicino, a meno di un chilometro dalla stazione già presente di Nuovo Salario, assumerebbe un valore significativo nell’ottica del progetto sulla Metro D di Roma.
Stazione Statuario: sulla Roma-Nettuno e la Roma-Napoli (via Formia), si troverebbe tra la stazione di Termini e quella di Torricola.
Stazione Val D’Ala: un progetto che coinciderebbe con l’area di Roma Smistamento, ovvero tra Roma Nomentana e Nuovo Salario.
Stazione Zama: posta nell’omonima piazza dell’Appio Latino, si troverebbe a metà strada tra Tuscolana e Ostiense e potrebbe offrire una “chiave ferroviaria” nuova per raggiungere il centro cittadino.