Circa 5mila licenze taxi in più a Roma entro il 2021. Non sono passate inosservate le dichiarazioni dell’assessora ai Trasporti Linda Meleo sul futuro del trasporto pubblico non di linea nella Capitale. Sulle barricate i tassisti ma soprattutto gli NCC, che hanno preso la notizia come l’ennesimo atto ostile nei confronti della categoria.
“Visto che il decreto del governo farà mancare su Roma circa 4000 NCC, ci chiediamo come si pensa di far fronte all’inizio della stagione turistica– spiega a Radiocolonna Giulio Aloisi dell’Anitrav – da marzo ci sarà un’emergenza mobilità, visto che il decreto inficia il 70% della mobilità su Roma. Raggi e Meleo stanno creando un grande danno al turismo romano”.
Il motivo? Secondo Aloisi, gli stravolgimenti e le carenze del trasporto pubblico non di linea potrebbero indurre i tour operator a scegliere altre mete rispetto a Roma.
“Visto che sono stati limitati anche i bus turistici, ci chiediamo e domandiamo al Comune come sarà la mobilità a Roma dalla primavera prossima. Anche sul fronte del turismo” denuncia il dirigente dell’Anitrav.
Le sigle che rappresentano gli NCC, accusano sia il governo Conte, sia la giunta Raggi di farsi dettare le norme dei tassisti.
“Abbiamo cercato un incontro con la Meleo ma non abbiamo mai avuto risposte – incalza – funziona così: se sanno che dobbiamo parlare con l’assessora, i tassisti prendono in mano la situazione e fanno in modo che l’incontro non ci sarà. Com’è successo anche con Di Maio”.
Un braccio di ferro tra autisti e governo che avrà strascichi anche sul fronte elettorale.
“Circa il 70% dei conducenti NCC ha dato il proprio voto e la propria fiducia al Movimento Cinque Stelle – conclude Aloisi – voti che ovviamente non rivedranno mai più.”