Categorie: Economia urbana

Nel bilancio spunta la “buonuscita” per la Raggi

Corsa contro il tempo per approvare il bilancio entro il 31 gennaio. Altrimenti a rischio fondi per circa 20 milioni di euro

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Lorenzo De Cicco per Il Messaggero Roma

 

Se la giunta M5S ce la sta mettendo tutta per varare il bilancio entro il 31 gennaio e non due mesi dopo, come pure consentirebbe la legge, un motivo c’è: a fine mese scadono una serie di agevolazioni concesse dal governo agli enti locali. Premi m denaro (più fondi per gli investimenti) e in termini di personale da assumere. In sostanza, solo i Comuni che rispetteranno la dead-line di gennaio potranno scavallare i paletti del turn over e ingaggiare nuovo personale nel limite del 75% (anziché del 25%) dei contratti cessati l’anno precedente.

Chi riuscirà a chiudere la manovra entro fine mese, anziché il 31 marzo, potrà godere anche di maggiori margini di manovra per sostenere gli investimenti. Sul piatto, a livello nazionale, ci sono 700 milioni di euro di spazi finanziari (di cui 300 per l’edilizia scolastica) per il triennio 2017-2019. Una fetta della torta sarebbe destinata a Roma Capitale. Solo per il 2017, il Campidoglio potrebbe ottenere tra i 10 e 20 milioni. Ma bisogna appunto approvare tutto entro gennaio. E il tempo stringe.

Per non perdere gli spazi extra concessi dal governo, non basta il voto della giunta. L’iter deve essere completo, con tanto di ratifica finale da parte dell’Assemblea capitolina. Alla scadenza ormai mancano dodici giorni. In teoria la giunta si sarebbe dovuta riunire ieri, per licenziare il Documento unico di programmazione, l’atto propedeutico al bilancio vero e proprio. Ma alla fine, anche a causa del terremoto, l’incontro dell’esecutivo è saltato. Riunione aggiornata a oggi, per consegnare il documento alla commissione Bilancio, convocata dal presidente Marco Terranova alle 15.30, proprio per esaminare i cambiamenti apportati dalla giunta dopo la bocciatura dei revisori dei conti, a fine dicembre.

Tra le modifiche ce n’è una che riguarda da vicino la sindaca: nell’ultima versione del bilancio infatti è spuntata un’«indennità di fine mandato» per la prima cittadina. Circa 16mila euro, non menzionati nel precedente documento, e che ora invece sono stati accantonati, su suggerimento proprio dell’Oref. L’Organismo di revisione economico finanziaria, presieduto da Federica Tiezzi, ha già ricevuto una versione informale della manovra. Ma restano ancora da sciogliere diversi nodi.

A partire dalla gestione delle società partecipate non strategiche, per cui il piano di rientro del Salva-Roma prevedeva la dismissione. Nella seconda versione del bilancio è prevista la «liquidazione» di Farmacap, l’azienda con i conti in rosso che gestisce le 44 farmacie comunali. Ma non si fa cenno alle altre municipalizzate. Altri aspetti invece sono stati affrontati dall’assessore Andrea Mazzillo e dal suo staff.

È in arrivo una stretta sull’evasione tariffaria, a partire dalla Tari; è previsto un aumento degli incassi delle multe arretrate, la cui riscossione verrà affidata alla società Aequa Roma. E saranno adeguati ai valori di mercato gli affitti dello sterminato patrimonio immobiliare comunale (oltre 40mila tra appartamenti, negozi e uffici), per cancellare quei canoni stracciati che ogni anno producono un danno da 100 milioni di euro alle casse di Palazzo Senatorio.

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