Ma la questione abitativa nella Capitale rimane molto complicata. Sui b&b è scontro tra Federalberghi e Confedilizia
40 milioni di euro dalla Regione al Comune. Ma, per una volta, non si parla di rifiuti – ancora pietra dello scandalo tra Campidoglio e Pisana – ma di casa. Il piano del Campidoglio riceverà subito la cifra (sui 197 complessivi previsti nel piano di intervento straordinario) di cui potrà disporre in totale autonomia. “Seguirà a breve – ha dichiarato Nicola Zingaretti – lo sblocco di ulteriori 121 milioni di euro per l’emergenza abitativa nella Capitale”. Per farne cosa? Le ipotesi al vaglio sono tante, ma tutto è reso più complicato dal fatto che le Politiche abitative non hanno ancora un assessore di riferimento.
Una delle ipotesi al vaglio della Giunta è quella di acquistare nuovi immobili, pubblici o privati, a prezzi calmierati. Ma l’ipotesi è rischiosa, visto che gli ultimi due bandi Ater sono andati completamente deserti nonostante prezzi appetibili. Il sospetto è che ci sia un autentico cartello tra i costruttori romani che starebbero facendo fallire ogni tentativo del comune di trovare una soluzione alle oltre 8.000 famiglie ancora in attesa di sistemazione.
Sono giornate tribolate per Roma. Oltre ai rifiuti, di cui si è già detto anche troppo, va registrata anche la protesta di Federalberghi contro i b&b improvvisati che sono un autentico “nemico” per le strutture tradizionali. Secondo l’associazione di categoria in Italia ci sarebbero 110.000 irregolari che, tramite piattaforme come Airbnb, riuscirebbero a far fruttare le case, magari inutilizzate. Secondo il presidente Bernabò Bocca “su Airbnb ci sono 214.483 alloggi italiani, con una crescita esponenziale che non accenna a fermarsi: 42.804 alloggi in più nel corso del 2016, pari ad un incremento del 25,6%. Per l’Istat ci sono 103.459 b&b, il che prova l’esistenza di almeno 110.000 alloggi che sfuggono ad ogni controllo. Le città più coinvolte sono Roma 25.7443 alloggi e Milano con 14.523”.
Ma Confedilizia non ci sta e, per bocca del suo presidente Giorgio Spaziani Testa, espone le sue ragioni: “I numeri sul presunto sommerso nel turismo diffusi da Federalberghi potrebbero tranquillamente essere archiviati nella categoria folklore se non rischiassero di trarre in inganno la politica. Siamo quindi costretti a spiegare a governo e Parlamento che quello che Federalberghi definisce sommerso, mischiando attività completamente diverse come il bed and breakfast e i semplici affitti brevi, corrisponde alla stragrande maggioranza dei casi all’esercizio del diritto di proprietà con la locazione”.