“fare e disfare è sempre lavorare” detto popolare perfetto per questo piccolo report
L’avevamo ben documentato con foto e parole il “rappezzo” di 6 mesi fa in via S. Sebastianello. Dopo una lunga chiusura era stata riaperta ma l’effetto era a dir poco “scandaloso”. Gli affossamenti: tali e quali, i sampietrini ballerini: peggio di prima.
Ora ci risiamo e alla grandissima, questa volta. Da un mese Sebastianello è nuovamente chiusa. Anzi chiusissima. Perchè ora c’è anche la voragine, grande come piscinetta piena d’acqua, profonda non si sa, fangosa al punto giusto, protetta da reti e cavalletti, con una battigia poltigliosa e erta di cumuli di sanpietrini divelti e ammassati (sono quelli appena mesi a gennaio!).
Non si parla di “migliorie in corso” ma di lavori di grossa portata perchè il sottosuolo è esploso sotto la pressione dell’acqua. E’ un problema di ACEA e di quel “gabbiotto” a fianco della scala laterale che scende da Trinità di Monti. Pare, a detta dei residenti della zona, che ad ogni pioggia il troppo pieno non funzioni e che quindi l’acqua trasformi in allegro torrente l’ultimo tratto della strada. Naturalmente, a furia di infiltrarsi con grande vitalità, il flusso diventa anche sotterraneo e fa saltare in aria tutto.
Purtroppo, e come sempre, non ci sono dati sulla fine dei lavori che, immaginiamo molto lunghi. ACEA (e le municipalizzate in genere) non brillano certo per interventismo e la situazione delle loro casse non ci dà molte speranze.
Via del Corso, omaggiata dal barcollante Sindaco Raggi, non è lontana da via S. Sebastianello, son davvero pochi passi, ma la Virginia ha pensato bene di non andare a specchiarsi nella nuova voragine beach del centro della Capitale.
Molto male e pollice verso.