Sono da sempre il tratto distintivo dei lungotevere a Roma. In autunno con le loro foglie colorano la parte superiore dei grandi argini del Tevere. Poi, quando le foglie cadono, le caditoie finiscono puntualmente intasate. Sono i platani di Roma, guardiani silenziosi della città. Ma da quando stanno lì? E chi li piantò. Ebbene, i platani stanno sui Lungotevere da quasi 130 anni, per la precisione dal settembre del 1893. Hanno attraversato due guerre mondiali rimanendo sempre lì.
Il 23 settembre del 1893 il consiglio comunale approvò la messa in dimora di due filari di platani, uno per ciascuno dei lungotevere. I primi a essere piantati furono quelli presso il lungotevere all’altezza del quartiere Prati, tra Ponte Umberto e Ponte Margherita. Poi, un po’ alla volta, vennero impiantati i restanti esemplari. Come osservava Bruno Braschi, direttore del Servizio giardini, in un suo scritto del 1934, le piante destinate ai lungotevere, modificando il naturale portamento monopoidale, venivano preventivamente impalcate a vaso come un albero da frutto. Lo scopo era quello di disporre di rami che crescendo ricadessero facilmente sugli argini, velando il biancore sfacciato dei nuovi muraglioni.