Il Plaza di via del Corso va alla ristrutturazione. Del debito. Ammonta infatti complessivamente a 57,63 milioni di euro il debito della proprietà del Grand Hotel Plaza di Roma (5 stelle da 200 camere) nei confronti di Unicredit, dell’Agenzia delle entrate, degli istituti di previdenza e del Comune di Roma.
Una somma ingente, chiaramente appesantita dalla crisi innescata dalla pandemia, che ha costretto la famiglia Paladino, titolare della struttura capitolina e composta dal padre Cesare e dalle figlie Cristiana e Olivia (la compagna dell’ormai ex premier Giuseppe Conte), a definire un accordo di ristrutturazione con i creditori.
In particolare, ha scritto l’agenzia MF-Dowjones, la società Immobiliare di Roma Splendido e la sua controllante Archimede Immobiliare (entrambe facenti capo alla Agricola Monastero Santo Stefano Vecchio) hanno definito degli accordi ad hoc con Unicredit (esposta per una ventina di milioni) pensati al fine di estinguere il debito complessivo con tutti i creditori.
Secondo i termini del documento, i due operatori real estate si sono tra l’altro impegnati a dismettere asset immobiliari per un totale di 24,8 milioni, comprendenti alcune proprietà a Roma e un castello a Torre Sabina, in provincia di Rieti. I flussi di cassa per rispettare le scadenze saranno inoltre garantiti, oltre che dalle dismissioni, dall’incasso del canone d’affitto di 5,5 milioni, che la società responsabile della gestione del Plaza, che fa sempre riferimento ai Paladino, tornerà a versare da giugno.