A poco più di due anni dall’approvazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, nel luglio del 2021, quando mancano meno di tre anni al termine ultimo per il completamento delle opere fissato per giugno 2026, la scure del definanziamento è cascata sul Lazio e in particolare su Roma. A scriverlo oggi è il dorso locale de La Repubblica, secondo cui nell’intera regione sono stati tagliati fondi per un miliardo e 276 milioni di euro che servivano a finanziare 2.534 opere, alcune sotto il diretto controllo dei Comuni, altre invece di competenza di Enti diversi o ministeri.
Repubblica spiega che i tagli sono scritti nero su bianco nel dossier del centro studi della Camera dei Deputati sulla proposta di revisione del Pnrr. In particolare nelle pagine 25,26 e 27 vengono elencate le misure, si legge testualmente, “da eliminare dal Pnrr e conseguentemente da rifinanziare con altre fonti”.
Intrecciando i capitoli di spesa con le delibere, le opere e le banche dati emerge che Roma, dopo Napoli, è la città che più delle altre in Italia ha subito i tagli, per un ammontare di 745 milioni e 866 progetti ora in stand-by. Tra l’altro, essendo opere uscite dal perimetro del Pnrr, non dovranno più rispettare la scadenza del 2026 per il loro completamento. Ciò significa che sono finite in un limbo e non si sa per quanto vi resteranno e se saranno rifinanziate. Meno risorse per evitare le esondazioni degli affluenti del Tevere Sottratti 322 milioni destinati al riscatto sociale di Corviale e Tor Bella Monaca.
Nel dettaglio – continua Repubblica – più di 64 milioni sono stati sottratti agli 83 progetti legati alle misure per la riduzione del rischio idrogeologico in caso di alluvioni. Un esempio fra tutti: sono spariti i 6 milioni e 580mila euro per la messa in sicurezza del Fosso di Malafede, antico affluente del Tevere che necessita di un intervento di bonifica e la cui esondazione minaccia da anni gli abitanti di Vitinia.
I tagli più consistenti riguardano i piani urbani integrati, che tradotto significa colpire le periferie sottraendo loro 322 milioni di euro. A Corviale, sulla carta, dovrebbe nascere il Polo della solidarietà per dare un riscatto sociale a chi vive nel Serpentone. Qui sono previste opere per riqualificare il Palazzetto dello Sport, l’incubatore di imprese Incipit, creare attività commerciali e due parchi, per un ammontare di 48,8 milioni stanziati e forse adesso polverizzati. A Tor Bella Monaca, con 78 milioni, era prevista la riqualificazione degli spazi pubblici e delle abitazioni insieme alla realizzazione di nuove piste ciclabili. A Santa Maria della Pietà, anche qui per un totale di 48,8 milioni, le opere riguardano la destinazione ad uffici e servizi socio-culturali dei padiglioni dismessi, la riqualificazione del parco monumentale e del Villaggio Lombroso. Tuttavia, il governo non ha dato ancora indicazioni chiare ai Comuni su come comportarsi, pertanto a Roma, nel rispetto dei tempi che erano stati dettati dal Pnrr, la pianificazione e le gare d’appalto stanno andando avanti, con il rischio però di non avere presto i fondi per coprire le ingenti spese.