Poco più di 5.5 km di nuove piste ciclabili nel breve termine a fronte dei circa 5500 km delle strade romane. Conviene partire da questi numeri per raccontare il rapporto dell’associazione Salvaiciclisti-Roma sullo stato della ciclabilità nella Capitale. Cifre che raccontano uno sviluppo insufficiente delle infrastrutture a disposizione dei ciclisti anche nell’era Raggi, che in 2 anni e mezzo – per l’appunto – sta realizzando poco più di 5 km di piste.
Nel caso della Nomentana e della Tuscolana si tratta inoltre di “interventi già in fase avanzata di progettazione al momento dell’insediamento della giunta Raggi”.
Nonostante la programmazione del PON-METRO 2014-2020 presenti idee interessanti nell’integrazione delle attuali piste, Salvaiciclisti imputa al presente e al futuro della ciclabilità romana il fatto di non essere una rete:
Un insieme disomogeneo di interventi scollegati tra loro che obbligano il ciclista ad affrontare il traffico veicolare. Mentre, sostiene l’associazione, bisognerebbe puntare a una ciclabile “infinita”, proprio come nel ‘biciplan’ presentato da Salvaiciclisti nel PUMS:
Un progetto, come si può notare dalla mappa, in cui “la rete innerva tutte le aree metropolitane che compongono Roma e connette i principali attrattori della mobilità urbana. L’utente può spostarsi in sicurezza su distanze di 15-20km senza abbandonare il percorso ciclabile. In questo modo, anche chi non è disposto ad affrontare in bicicletta i pericoli del traffico, può spostarsi da una parte all’altra della città pedalando in sicurezza e soprattutto con tempi di percorrenza del 40-50% inferiori a quelli consentiti dalle automobili e dal trasporto pubblico” spiega l’associazione.
Che fare per il futuro?
Oltre al biciplan e al GRAB, l’anello di oltre 44 km al centro di varie polemiche tra Comune e promotori, Salvaiciclisti propone tre interventi – di circa 26 km – a breve termine in grado di integrare efficacemente l’attuale rete ciclabile:
- La Tangenziale delle Biciclette (10 km) – il giro delle Mura, o i confini del I Municipio: via dei Fori Imperiali, via Labicana, viale Manzoni, Santa Bibiana, via Tiburtina, via Aldo Moro, via del Policlinico, Corso d’Italia, via San Paolo del Brasile, via Washington, p.le del Popolo, via del Corso, piazza Venezia. Questo tracciato appare particolarmente urgente, perché almeno due persone in bicicletta hanno perso la vita negli ultimi 30 giorni, Santo Gervasi su via Labicana e Nereo Gino Muraro su Corso d’Italia.
- L’asse Tuscolana-Cassia (10 km) prosegue il percorso iniziato con i lavori su via Tuscolana estendendolo fino al settore nord della città 10,2 km. Rispetto al biciplan proposto da Salvaiciclisti-Roma, mette in continuità il ramo nord della ciclopolitana L1 (Appia-Cassia) e il ramo sud della ciclopolitana L8 (Tuscolana-Flaminia).
- L’asse Nomentana-Ostiense (6,5 km) connette la ciclabile Nomentana, in via di completamento, con il settore sud-ovest della città. misto tra L2 (Ostiense-Salario) e L4 (Nomentana-Colombo). Un possibile percorso alternativo potrebbe svilupparsi lungo Viale Trastevere e connettersi con Viale Marconi, dove pure è già in programma la realizzazione di una ciclabile.