A cinque mesi dalla sua nomina al vertice dell’Ama, Lorenzo Bagnacani traccia una prima linea sul futuro della municipalizzata, i cui problemi di raccolta e smaltimento dei rifiuti sono lontani dall’essere risolti. Approfittando di un movimentato e teso consiglio straordinario sui rifiuti dedicato anche ai guai di Ama e al suo migliorabile piano industriale, Bagnacani ha fornito all’Aula indicazioni sulle prossime operazioni di Ama per migliorare il servizio. O provarci almeno.
Prima questione, i mezzi, pochi e vecchi. “Stiamo acquistando mezzi e stiamo attuando quello che è il Piano industriale di Ama. Il piano è perfettibile e su questo sto operando per un’Ama del domani”. Da qui ai prossimi tre quattro mesi “la nostra flotta potrà beneficiare di circa 160-180 mezzi nuovi“, ha spiegato il manager, precisando come tale situazione “consentirà di ripristinare un livello di servizio sufficiente fino ad arrivare a un livello di servizio eccellente se negli anni andiamo ad applicare il nostro piano industriale con investimenti importanti sui me”.
Anche perchè l’attuale situazione del parco mezzi Ama è a dir poco inquietante. “Questa azienda conta oggi su 2.469 mezzi, con un’età media è di 8,2 anni. I compattatori a raccolta laterale (Csl), hanno un’anzianità di 9,5 anni con punte di 18 anni d’età. Insomma il parco mezzi che mi sono ritrovato è vetusto per mancati investimenti passati indispensabili”.
Altro capitolo, gli impianti per lo smaltimento, spesso insufficienti ad assorbire l’enorme mole di rifiuti, specialmente se la differenziata è ancora inchiodata al 42%. “L’ambizione più alta contenuta nel Piano è di fornire questa città con una dotazione più alta di impiantistica, tenendo conto dell’obiettivo del 75% di differenziata entro il 2021 che ci siamo posti, e l’impiantistica sarà diversa all’attuale in vista della nuova composizione dei rifiuti. Noi saremo più ambiziosi e restituiremo alla città un’azienda eccellente”, ha sottolineato Bagnacani”.
Nel dettaglio, rispetto ai Tmb attualmente operanti “facciamo gare per i biofiltri che vanno periodicamente sostituiti, e questo lo faremo fino all’ultimo giorno utile altrimenti succede quello che è successo in passato. Da anni non hanno sono stati montati un ragno su due negli impianri, perché si diceva che andavano chiusi, ma questi mancati investimenti hanno portato a un sottoutilizzo degli impianti stessi. Ora il ragno verrà montato a Rocca Cencia e tra poco anche al Tmb Salario. Questo servirà a fare tesoro delle risorse investite”, ha concluso.