Il commissario straordinario alla peste suina africana, Giovanni Filippini, ha accolto la richiesta della Regione Lazio, con la quale si richiedeva la deroga per la caccia al cinghiale nell’ambito delle “Misure di eradicazione e sorveglianza della peste suina africana”. Nello specifico è stato dato il via libera, nelle aree rientranti: nella zona di restrizione 1 – ossia la zona cuscinetto tra l’area infetta e quella libera – alla caccia di selezione specie del cinghiale; alla caccia al cinghiale con il metodo della girata, con l’utilizzo di un cane abilitato e con la partecipazione di massimo 15 cacciatori; alla caccia al cinghiale nelle zone non assegnate alle squadre autorizzate di caccia al cinghiale classificate zone bianche.
“Ringrazio il Commissario per aver tenuto conto delle nostre ragioni. Continua senza sosta, quindi, la nostra opera di contenimento della presenza dei cinghiali nel territorio regionale dopo che lo scorso luglio avevamo predisposto l’aggiornamento delle linee di indirizzo del Piano regionale degli interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina africana. Del resto, oltre ai problemi causati dalla Psa, i danni da fauna selvatica sono oramai incalcolabili e i dati sono allarmanti, ed è quindi nostro dovere fare tutto il possibile per sostenere le imprese del settore” ha detto l’assessore all’agricoltura, alla caccia e al bilancio della Regione Lazio, Giancarlo Righini.