Regione su Ipab-Asp: via libera a riforma attesa da 16 anni

"La trasformazione delle Ipab in aziende pubbliche di servizi migliorerà la gestione dei servizi sociali e sanitari" ha detto l'assessora Sartori

“Sono molto soddisfatta che l’Aula abbia dato il via libera definitivo alla riforma di Riordino delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (Ipab) e disciplina delle aziende pubbliche di servizi alla persona (Asp)”, ha dichiarato l’Assessore alla Programmazione economica, Bilancio, Patrimonio e Demanio, Alessandra Sartore.

“Ringrazio il Consiglio per aver approvato un testo che unifica le proposte di legge di iniziativa consiliare e della Giunta a dimostrazione della forte volontà comune di creare una cornice ordinamentale che disciplini le Ipab”.

“Con la riforma – ha sottolineato l’assessore – si completa il quadro dei servizi sociali dopo l’approvazione del Piano sociale avvenuto lo scorso 24 gennaio. Le Ipab, nelle diverse vesti giuridiche di Aziende di servizi alla persona (Asp) o di Organismo di diritto privato diventano uno strumento operativo che mettiamo a disposizione dei Comuni per l’attuazione delle politiche sociali, avendo sempre presente la qualità e la sostenibilità dei servizi”.

Le Ipab sono attualmente 55 nella nostra regione, di cui tre di grande rilievo (Istituto Romano di San Michele, Centro Regionale S. Alessio e Istituti di Santa Maria in Aquiro).

“La trasformazione delle Ipab in aziende pubbliche di servizi alla persona – ha proseguito l’assessore – è un passo importante per garantire che diventino strumenti funzionali rispetto allo scopo per cui sono state create. Tutto questo avviene nel rispetto del patrimonio delle Ipab, dei servizi che offrono e del personale che impiegano”.

“Con questa riforma, attesa da 16 anni, miglioriamo l’efficienza e l’efficacia della gestione dei servizi sociali e socio-sanitari ed educativi anche attraverso un nuovo sistema di governance omogeneo in grado sia di promuovere e facilitare la collaborazione interistituzionale di tutti i soggetti pubblici sia di facilitare la messa in rete delle Asp nei territori e di assicurare una vigilanza diffusa e costante. In un quadro di grande difficoltà nella garanzia dei diritti fondamentali, specie per persone in difficoltà come gli anziani o i disabili, organismi come le ex-Ipab hanno un ruolo fondamentale. Restituiamo loro la funzione con cui vennero create: non più centri di spesa e di potere, ma realtà che erogano servizi per chi ha più bisogno”.

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