I cittadini e le associazioni della Rete tutela Roma sud sabato sono tornati in piazza per protestare ancora contro la realizzazione dell’inceneritore di Santa Palomba. “I cittadini e le istituzioni che nel 2009 sono riusciti a bloccare la realizzazione dell’inceneritore dei Castelli Romani e con la raccolta differenziata all’80 per cento hanno dimostrato la sua inutilità, sabato sono tornati in piazza ancora più uniti per bloccare l’inceneritore di Santa Palomba”. E’ quanto si legge in una nota delle associazioni.
Ha sfilato sull’Appia il fronte trasversale dei sindaci di ogni colore politico in rappresentanza delle città di Albano, Castel Gandolfo, Genzano, Ariccia, Ardea, Lanuvio, Nemi, Ciampino, Marino, Velletri accompagnati dai consiglieri della Città metropolitana Nicola Marini e Roberto Eufemia, dai consiglieri regionali Alessandra Zeppieri e Adriano Zuccalà e dal consigliere capitolino Nando Bonessio, “a dimostrazione del fronte sempre più vasto che ritiene inutile e dannoso l’impianto imposto in maniera autoritaria in via Cancelliera a S. Palomba, non previsto, tra l’altro, dal piano regionale dei rifiuti approvato da un consesso democratico nel 2020”.
Durante la manifestazione di ieri, le associazioni e i comitati hanno ricordato “le criticità di un impianto, che per funzionare ha bisogno di oltre un milione di metri cubi d’acqua, in un’area già in emergenza idrica e già inquinata dalla discarica utilizzata per smaltire i rifiuti di Roma, chiusa di recente per le fidejussioni false presentate dal gestore. Ormai è sempre più evidente il fallimento della raccolta stradale di Roma, inadatto a garantire il decoro della città anche con i nuovi cassonetti”, si legge ancora nella nota. Per questo le associazioni della Rete tutela Roma Sud sono tornate a scrivere al commissario straordinario del Governo e al neo presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, in occasione della manifestazione di ieri, “per avviare un’analisi approfondita sulle alternative e adottare le migliori soluzioni disponibili per realizzare quell’economia circolare indicata dall’Unione Europea”. I comitati hanno richiesto di aprire “un tavolo di confronto, nell’interesse primario di trovare una soluzione sostenibile ai rifiuti, preservare la coesione territoriale e la salute dei suoi abitanti, consapevoli che si tratta di una scelta che impatta sui prossimi 30 anni e le future generazioni. Prossimo appuntamento in piazza del Campidoglio”.