Manlio Cerroni, l’ex patron di Malagrotta, la megadiscarica di Roma ormai chiusa da anni, torna a dire la sua sul tema sempre caldo della gestione dei rifiuti della Capitale e lo fa scrivendo al sindaco di Roma Roberto Gualtieri e al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
Nella lettera, indirizzata anche ai due assessori ai Rifiuti, Sabrina Alfonsi e Massimiliano Valeriani, Cerroni sottolinea che “una discarica di servizio” per Roma e il Lazio “e’ indispensabile” per risolvere “quel fenomeno perverso del turismo dei rifiuti romani in Italia e all’estero, con danni ambientali ed economici che sono da anni sotto gli occhi di tutti”. Il patron di Colari rilancia cosi’ il sito di Quadro Alto, a Riano, comune dell’hinterland romano.
“Gia’ ad ottobre 2009 con l’approssimarsi dell’esaurimento della volumetria della discarica di Malagrotta – ricorda – viene presentato in Regione dal Colari il progetto per la realizzazione a Quadro Alto della nuova discarica di servizio”. L’allora commissario per l’emergenza rifiuti Prefetto Pecoraro ne decreta l’idoneita’ a ottobre 2011. Per Cerroni la proposta di Quadro Alto “prevedeva la realizzazione di una discarica di servizio regionale in una enorme ex cava all’interno di un bosco che una volta esaurita sarebbe stata poi ricoperta lotto per lotto con un progetto di recupero ambientale che prevedeva il ripristino del bosco originario”. “Avevamo aderito anche – ricorda ancora – alla richiesta del sindaco di Roma (Gianni Alemanno ndr) di costituire con l’Ama una societa’ ad hoc per la realizzazione e la gestione della discarica alla quale veniva auspicata anche la partecipazione del Comune di Riano”. Soluzione pero’ che lo stesso comune di Riano, aveva avversato.
“Abbiamo proposto la trasformazione della discarica di servizio in un modello di utilita’ chiamato D.R.In. (deposito di residui innocui) con lo scopo e la funzione di accogliere solo gli scarti irrecuperabili e innocui derivanti dal trattamento dell’intero ciclo dei rifiuti all’interno di una discarica regionale controllata ed efficiente”, scrive ancora. Tutto e’ pero’ “rimasto fermo senza discarica di servizio e Roma e’ quello che e’, e che la stampa ogni giorno ci ricorda: una discarica a cielo aperto”.