Rifiuti, ecco il piano di Ama che vale 700 milioni

Via Calderon de la Barca prevede investimenti per oltre 700 milioni di euro e puntando sul miglioramento del decoro urbano, sull’incremento della raccolta differenziata e sullo sviluppo della logistica e dell’impiantistica

Il maxi contenitore di rifiuti scarrabile nel quartiere Tor Bella Monaca, a Roma.

Una nuova dotazione di mezzi, centinaia di assunzioni, servizi ad hoc per garantire il decoro, riorganizzazione del porta a porta ed incremento della quota di raccolta differenziata. Sono questi alcuni degli obiettivi contenuti nel piano industriale che il cda di Ama ha approvato all’unanimità per gli anni 2023-2028.

Via Calderon de la Barca prevede investimenti per oltre 700 milioni di euro e puntando sul miglioramento del decoro urbano, sull’incremento della raccolta differenziata e sullo sviluppo della logistica e dell’impiantistica. “Il voto del cda di Ama segna un passaggio determinante per il futuro della città”, ha commentato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. “Accanto al piano commissariale dei rifiuti già approvato l’anno scorso sarà finalmente possibile un servizio di raccolta, trattamento e smaltimento all’altezza di tutte le altre capitali europee e di quanto meritano le cittadine e i cittadini di Roma. Siamo già partiti con la manifestazione di interesse sul nuovo termovalorizzatore che, insieme agli altri impianti previsti, garantirà l’autosufficienza impiantistica necessaria a questa città”.

Il nuovo piano considera strategico, oltre al decoro ed all’incremento della differenziata, anche un terzo aspetto. Ama punta infatti a sviluppare la logistica e l’impiantistica, in modo da ridurre la dipendenza di Roma, per la gestione dei rifiuti, da realtà soggetti terzi. Il target fissato, in questo caso, è ambizioso: si vuole infatti passare dall’attuale 13%, percentuale che è relativa alla capacità di Ama di garantire autonomamente la gestione integrata dei rifiuti raccolti, ad uno quota che superi il 70%.

Per riuscirvi, in questo caso, il grosso sarà fatto dal Piano rifiuti annunciato da Gualtieri lo scorso agosto. Si tratta del piano che contempla il termovalorizzatore e gli altri 8 impianti per gestire le diverse frazioni: due per l’organico ed altrettanti per la carta e la plastica, cui sommare altri 4 impianti più piccoli (per gli assorbenti, i rifiuti tessili, gli oli esausti e le terre di spazzamento). Questi impianti comporteranno una riduzione dei costi di trattamento ed un aumento dei ricavi dalla vendita dei materiali differenziati. Un aspetto non secondario, perché nel 2028 si prevede di risparmiare oltre 100 milioni di euro.

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