"Il piano è già partito ieri e durerà fino alla fine dell'anno. Introdurrà innovazioni che vogliamo rendere strutturali e permanenti", ha spiegato il neo sindaco
“Come avevamo promesso è partito ieri il Piano straordinario”. Con queste parole il sindaco Gualtieri si è presentato alla stampa per illustrare i dettagli delle azioni per pulire Roma con una serie di interventi emergenziali sino alla fine dell’anno.
Tre i punti di partenza: “aumento delle risorse, accelerazione dalle procedure in corso, coordinamento tra soggetti coinvolti”, ha spiegato Gualtieri. “È un piano straordinario sui primi 60 giorni, per migliorare i meccanismi di pulizia”. I 40 milioni nel prossimo bilancio, provengono in parte da fondi ordinari (32,3 milioni) e in parte da risorse aggiuntive (7,7 milioni).
Per ora il piano ha incontrato il favore del segretario generale della Fit-Cisl del Lazio, Marino Masucci, che ha dichiarato: “Il piano di spazzamento straordinario della città di Roma rappresenta un importante elemento di discontinuità, anche perché individua nel settore ‘strada’ le criticità da affrontare più urgentemente. Ben venga, si deve però lavorare presto e bene all’adeguamento dell’impiantistica, che costa alla collettività 170 milioni di euro annui, provvedere alle carenze di organico e di mezzi e attestarsi su percentuali realizzabili di raccolta differenziata”.
Masucci ha aggiunto che “dal 2012 al 2016 lo spazzamento ha subìto decurtazioni di 45 milioni di euro, ed è quindi una delle note dolenti principali per il decoro della Capitale, da risolvere nel breve termine. Sul breve-medio raggio, inoltre, secondo una nostra ricerca, sono almeno 800 i lavoratori che dovrebbero colmare i deficit di organico di Ama. Invece per quanto riguarda il parco mezzi, per una disponibilità giornaliera di almeno il 90 per cento ne andrebbero acquistati almeno mille, comprendenti spazzatrici, mezzi a vasche e macchine cosiddette ‘madre’. Secondo il nostro report , ad oggi la quota media giornaliera di quelli che sono utilizzabili è del 40 per cento del totale, anche perché il loro tempo medio di usura, data la conformazione di Roma, è inferiore a quello medio e si attesta intorno ai 4 anni”.
“È inoltre fondamentale – conclude il sindacalista – elaborare una visione che comprenda la chiusura del ciclo dei rifiuti sul territorio, e che non preveda percentuali di raccolta differenziata irrealizzabili. Secondo il nostro studio, nel prossimo biennio ci si dovrebbe realisticamente attestare intorno al 50 per cento, curando anche la qualità del rifiuto differenziato, anch’essa cruciale”.