Il decreto Superbonus poteva prevedere il ridimensionamento dei poteri di Arera, con effetti devastanti sulla Tari
Un po’ come quando salta fuori, anche a distanza di 80 anni, qualche vecchio ordigno bellico, lo si disinnesca, prima che faccia danni. E così, c’è mancato davvero poco che il decreto Superbonus, appena approvato dal Senato, impattasse in modo violento sui costi per la nettezza urbana. Tutta colpa di due emendamenti presentati da Forza Italia, poi ritirati all’ultimo miglio. I quali prevedevano di restringere le competenze e le prerogative dell’Arera, l’Agenzia per l’energia e l’ambiente, lasciando praticamente alle Regioni carta bianca nella fissazione delle tariffe, ovvero la Tari.
E il salasso, visto lo stato di salute delle finanze locali, sarebbe stato assicurato. Come si legge nel testo delle proposte vengono ridotte le competenze dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente: in particolare gli emendamenti andavano a cassare le competenze sulla predisposizione e aggiornamento del metodo tariffario, sull’emanazione di direttive per la separazione contabile e amministrativa della gestione, sulla valutazione dei costi delle singole prestazioni e la definizione di schemi tipo dei contratti di servizio. Modifiche che per il presidente dell’Autorità, Stefano Besseghini, avrebbero portato a due rischi concreti: “Costi senza controllo per i cittadini e impossibilità di verificare quantità e qualità dei rifiuti”.
E anche i consumatori erano sul piede di guerra. “Troviamo estremamente pericolosi e dannosi gli emendamenti proposti da alcuni esponenti di Forza Italia al Decreto sul Superbonus, che mirano a sottrarre diverse competenze ad Arera in materia di rifiuti e a ridimensionarne il ruolo, in particolare per quanto riguarda i criteri di determinazione delle tariffe. Si tratta di orientare le gestioni ponendo in primo piano la chiusura del ciclo dei rifiuti, la riduzione del carico ambientale e lo sviluppo di strategie mirate alla realizzazione di un’economia circolare. Quelli proposti in sede di discussione del decreto superbonus, invece, sono emendamenti che disegnano un percorso del tutto inverso, all’insegna della deregolamentazione e dello smantellamento di controlli certi e rigorosi”, aveva tuonato Federconsumatori.
“Con queste proposte si va a destrutturare totalmente un settore in cui, grazie ai passi avanti compiuti, è ormai necessario che gli operatori rispettino requisiti di consistenza e competenza industriale e commerciale, per realizzare investimenti e mettere in atto una gestione efficiente, a vantaggio dei cittadini, dell’economia e dell’ambiente”. Scampato pericolo.