“Per il momento e’ un’emergenza igienica ma con il grande caldo potrebbe diventare presto un’emergenza sanitaria”. Cosi’ l’assessore alla Sanita’ della Regione Lazio, Alessio D’Amato, lancia l’allarme sull’emergenza rifiuti a Roma.”Sicuramente se permane questa situazione di stallo – ha aggiunto – a questo punto potra’ anche esserci un’ordinanza”.
Ma l’allarme arriva anche dal fronte dei medici.
“Come già accaduto in passato mi trovo costretto per l’ennesima volta a denunciare la grave situazione dei rifiuti in cui versa la città di Roma, con interi quartieri invasi dalla spazzatura e cittadini costretti a fare lo slalom tra cassonetti stracolmi, sacchetti abbandonati per strada e una fauna che si nutre di questo scempio”. Lo scrive il presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, Antonio Magi, in una lettera indirizzata al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, alla sindaca Virginia Raggi, al ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, e al prefetto di Roma, Matteo Piantedosi.
“Questa condizione- prosegue Magi- specie davanti ad ospedali, scuole, centri commerciali, parchi pubblici e aree residenziali, rischia di creare un grave problema di sanità pubblica della quale, cittadini ed istituzioni, ognuno per le proprie competenze, più o meno dirette, dovrà farsi carico portando ad una immediata e definitiva soluzione del problema. Dopo l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia la capitale d’Italia è ora ad un passo da una nuova crisi igienica”.
“La situazione è tale- aggiunge il presidente dell’Omceo Roma- che i romani, in controtendenza rispetto a tutto il resto del Paese, rischiano di dover portare le mascherine ancora a lungo, anche all’aperto, per proteggersi dai miasmi che provengono dai rifiuti lasciati marcire al sole sotto queste temperature torride. È inconcepibile che a distanza di oltre due anni, dalla mia prima analoga comunicazione, era il mese di gennaio 2019, la città di Roma, la capitale di uno dei Paesi orgogliosamente appartenente al gruppo dei G8 non abbia ancora risolto il problema dei rifiuti. Spiace constatare che l’emergenza continui e come si legge sui giornali, continua anche il rimpallo di responsabilità tra le istituzioni coinvolte che certamente non ha aiutato in passato ed evidentemente non aiuterà neanche oggi a risolvere la grave situazione una volta per tutte. A questo punto è quanto mai urgente che, con senso di responsabilità, ogni organo istituzionale coinvolto faccia quanto di propria competenza, in sinergia uno con l’altro, avendo chiaramente in testa, ad esclusivo vantaggio dei cittadini, che l’obiettivo da raggiungere è avere una città finalmente pulita”. “Per questo- conclude Magi- ritengo urgente che Roma Capitale e Regione Lazio superino le reciproche diffidenze e gli steccati ideologici per giungere all’unica cosa che interessa alla cittadinanza di Roma: la soluzione definitiva del problema rifiuti”.
Ma Ama non ci sta alle accuse e ribatte dichiarandosi parte lesa.
“Nell’attuale crisi del ciclo dei rifiuti di Roma e del Lazio, Ama e’ vittima e parte lesa”. Cosi’ l’Ama in uma nota. “L’azienda – prosegue – ha messo in atto qualunque opzione e cercato incessantemente tutte le soluzioni operative possibili andando, spesso, anche oltre i propri compiti di mero braccio operativo nei servizi di igiene urbana, avanzando qualunque suggerimento e indicazione tecnica utile a scongiurare un avvitamento sulla raccolta, dovuto alla storica fragilita’ dell’assetto impiantistico autorizzato ed utilizzabile dall’azienda o dai suoi fornitori”. L’azienda sottolinea che: “Fin dall’annuncio dell’improvvisa e imprevista chiusura della discarica di Roccasecca, il 16 marzo scorso, Ama ha assicurato la piu’ totale collaborazione a tutte le istituzioni coinvolte”.